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Cronaca

Il Reddito di inclusione attiva compie tre anni: aumentano i trevigiani che ne beneficiano

Da aprile ad agosto 2017 sono stati settantacinque i trevigiani inoccupati che hanno potuto beneficiare di percorsi di sostegno e inserimento lavorativo. Un traguardo molto importante

TREVISO È giunto al terzo anno il progetto “RIA – Reddito di Inclusione Attiva”, checoinvolge in attività di utilità sociale o in processi di formazione professionale i cittadini inoccupati per i quali, per ragioni differenti, la ricollocazione lavorativa è preclusa o particolarmente ostica: 75 i soggetti che hanno partecipato ai vari percorsi avviati da aprile ad agosto 2017.

Treviso è capofila dell’iniziativa, che coinvolge anche le amministrazioni di Casier, Oderzo, Preganziol e San Biagio di Callalta e che intende favorire la costruzione di un sistema di rete che agevoli la ri-socializzazione dei beneficiari, accanto ai normali dispositivi del servizio sociale, ossia i contributi passivi. Ad esempio, sono stati attivati 25 cittadini in azioni di volontariato a favore della comunità,trasformando di fatto in“retribuzione”il sostegno economicoche già percepivano, pari a 400 € mensili. Grazie all’aiuto degli assistenti sociali di Volontarinsieme – CSV Treviso, sono state individuate dapprima le associazioni di volontariato del territorio che necessitavano di aiuto, e successivamente i cittadini inoccupati e senza reddito (o con redditi familiari bassi o inesistenti) da impiegare in ciascun progetto, italiani o stranieri contitolo di soggiorno che fossero, selezionati in base alle pregresse competenze e ad alcuni stretti parametri: si parla di disoccupati di lungo corso, di invalidiover 50, di persone affette da patologie certificate che richiedano lunghi percorsi di recupero, o ancora di persone che versano in condizioni di grave emarginazione.Ogni beneficiario era tenuto a dimostrare la volontà di impegnarsi e di migliorarsi, per poter continuare ad essere incluso nelle attività.

Il Consorzio Provinciale Intesa – CCA ha invece contribuito ad avviare altri 50 percorsi di inserimento lavorativo riabilitativo di breve durata – tre o quattro mesi -, imbastendo presso aziende e cooperative dei tirocini mirati ad aumentare e migliorare le opportunità lavorative dei beneficiari. In questo caso, hanno potuto partecipare ai corsi (regolarmente retribuiti: in media 540 euro mensili per il periodo maggio - agosto) i disoccupati privi di ammortizzatori sociali, persone escluse dal mercato del lavoro per mancanza di qualifiche o dei requisiti base per l’assunzione (titolo di studio, patente di guida, ecc.), o persone inoccupate con gravi carichi di famiglia, come ad esempio le madri single con redditi bassi. Attraverso la formazione si sono perseguiti gli obiettivi di accrescere l'autostima, graziea percorsi di auto-analisi e di conoscenza delle proprie risorse, di migliorare la capacità di relazionarsi in gruppo e soprattutto di fornire una formazione specifica che favorisse l’ottenimento di attestati, aumentando così lepossibilità di inserimento lavorativo e ri-socializzazione dei partecipanti. Intanto,10 persone già formate e preparate grazie al RIA 2016 sono state inserite in un contesto lavorativo tra maggio e agosto 2017. “È uno strumento che sta rivelandosi efficace – dichiara l’assessore alla coesione sociale del Comune di Treviso Roberto Grigoletto - La disoccupazione ha cambiato la vita a molte famiglie: noi non possiamo e non vogliamo che ci sia chi resta indietro e cerchiamo di intraprendere tutti i percorsi possibili e praticabili come il RIA ad esempio" .

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