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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Referendum, Gianluca Busato: "Una grande vittoria di Zaia, ma ora l'indipendenza"

Il politico trevigiano, esponente di Plebiscito.eu: "Questa è l'unica via percorribile. Buona comunque l'affluenza che si è attestata al 60% circa, meno bene invece gli attacchi hacker"

TREVISO "I veneti hanno votato, in grande maggioranza, a favore dell’autonomia del Veneto, con un’affluenza al voto attorno al 60%, molto alta seppure in numero inferiore rispetto al referendum per l’indipendenza del Veneto del 2014 quando l’affluenza fu del 63,2%. Probabilmente, se non vi fosse stata una presa di distanza proprio sull’indipendenza negli ultimi giorni di campagna, l’affluenza sarebbe stata decisamente maggiore - dichiara Gianluca Busato, esponente di Plebiscito.eu e Si Veneto - In ogni caso, il governatore Luca Zaia incassa una grande vittoria assieme a chi ha recitato un ruolo di prima fila tra i promotori e i sostenitori del referendum, come ad esempio l’on. Simonetta Rubinato del Pd, e forse potrà così anche aiutarla a svecchiare e sburocratizzare prima di tutto proprio il suo partito".

"Al momento i siti della Regione e della Giunta sono ancora sotto attacco hacker iniziato ancora domenica e a questo proposito spiace che non siano state previste contromisure informatiche adeguate in un momento di chiara attenzione ed esposizione mediatica. Comunque, anche noi di Veneto Sì e Plebiscito.eu riconosciamo la vittoria referendaria, in primis dei veneti che si sono espressi e in secundis proprio di Luca Zaia. Siamo altresì convinti che i veneti in maggioranza vogliano l’indipendenza ancor più dell’autonomia, anzi, siamo consapevoli che la vittoria nasce proprio dal successo del referendum digitale di indipendenza del Veneto, che seppe travolgere al tempo anche gli immobilismi e i tatticismi regionali che fino ad allora avevano bloccato le iniziative di legge regionale nate per iniziativa e con petizioni degli indipendentisti".

"Ora seguiranno le richieste al governo da parte della Giunta Regionale, che a dire il vero ha già anticipato con la delibera di giunta n. 315/2016 contenente 'l’illustrazione specifica e puntuale delle richieste che la Regione intenderebbe avanzare allo Stato' - continua il politico trevigiano - Secondo quanto anticipato dalla giunta e confermato più volte da Zaia durante la campagna elettorale, la Regione Veneto chiederà tutte le competenze previste dall’art. 117 della Costituzione per esercitarne le funzioni che dovranno essere esercitate dagli organi regionali, dotati di nuova e più ampia autonomia. Inoltre, la Giunta nello stesso dispositivo ha previsto le 'Disposizioni finanziare', stabilendo che la Regione Veneto abbia diritto di trattenere i nove decimi del gettito dell’Irpef riscosso sul proprio territorio, i nove decimi del gettito dell’Ires ed i nove decimi del gettito dell’imposta sul valore aggiunto".

"Tradotto - chiosa l'indipendentista veneto - significa che la Regione Veneto chiederà di trattenere 66,46 miliardi di euro sull’intero gettito fiscale del Veneto di 73,85 miliardi, rispetto agli attuali 14,78 miliardi gestiti oggi dalle istituzioni venete, pari al 20% delle totali tasse pagate dai veneti. Qui si nasconde un piccolo particolare, ovvero che in realtà sarà difficile che tecnicamente questa cifra possa essere realmente richiesta, dato che Zaia ha anticipato di voler procedere secondo quanto previsto dalla costituzione, che riserva una serie di competenze in modo esclusivo allo stato. Vedremo però presto cosa emergerà come piattaforma negoziale e quali sono i tempi previsti, dato che Zaia ha promesso un disegno di legge in tempi rapidi, dopo una consultazione con parti sociali".

"Anticipiamo poi già che non crediamo neanche per un secondo che da tali trattative nasca qualcosa di concreto, in quanto non pensiamo che la maggioranza dei parlamentari italiani (dove il 92% non sono veneti e il 75% non sono né veneti né lombardi) rinuncerà ai privilegi finanziari di cui elettoralmente godono a danno dei veneti - sbotta il dirigente di Si Veneto - Siamo convinti che lo stato italiano sia in realtà irriformabile, per ragioni politiche (la mancanza di una maggioranza parlamentare) ed economiche (la fragilità finanziaria italiana, che sarà vieppiù aumentata dal prossimo rallentamento della politica di Quantitative Easing della BCE con conseguente aumento delle spese per interessi sul debito pubblico monstre).

"Proprio per tale ragione - conclude Busato - pur rispettando il mandato che la Giunta e il Consiglio Regionale hanno ricevuto dai veneti, continueremo da subito e anzi rilanceremo la nostra campagna per l’indipendenza del Veneto, che riteniamo l’unica via percorribile per ottenere la libertà, grazie all’esercizio del diritto di autodeterminazione dei popoli e degli ancora più basilari diritti umani, la libertà di espressione, di riunione e di associazione. Buon lavoro agli autonomisti e buon lavoro soprattutto agli indipendentisti veneti, dato che riteniamo dipenderà da loro il futuro di benessere del Veneto".

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