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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Refrontolo

Tragedia di Refrontolo, tutti contro i vigneti e contro l'urbanizzazione

Duri interventi da parte della politica a meno di due giorni dalla morte di quattro persone a causa della tracimazione del Lierza

REFRONTOLO — A meno di due giorni dalla tragedia che ha colpito uno dei comuni più visitati della Marca trevigiana, arrivano i primi commenti. Il dramma, che ha causato la morte di quattro persone, ha avuto origine dalla tracimazione del torrente Lierza, letteralmente esploso. Un’onda alta tre metri ha investito il tendone della sagra che si stava tenendo nei pressi del Molinetto della Croda trascinando tutto a valle. Molti, tra i politici e i vicini al territorio, ipotizzano che le cause dell’alluvione siano da ricercare non nei mutamenti climatici ma nelle mani dell’uomo che manipolano l’ambiente.

LUCA DE MARCO (Coordinatore provinciale Sel) “Quello che è accaduto a Refrontolo  è un fatto di enorme gravità. Ci eravamo abituati a pensare che fossero altre parti d’Italia a sgretolarsi ad ogni pioggia e provocare sofferenze, morti  e devastazioni. Oggi, dopo questa tragedia, non ci sono più alibi. Non è la natura ostile e imprevedibile ad aver causato quelle morti, è la mano dell’uomo che manipola, trasforma, ostruisce i corsi naturali, provoca mutazioni climatiche. Lo diciamo da tempo, e da oggi non si può più dire che non sia così: quella della difesa, tutela  e manutenzione del territorio è una priorità assoluta della nostra comunità provinciale. La Regione deve trasferire le risorse, i comuni devono fare la loro parte e avere massima cura nella programmazione urbanistica, il Governo deve far seguire alle slides e alle promesse i fatti e i soldi concreti”. 

FEDERICO D’INCA’ (Movimento 5 Stelle) “Le colline dell’Alta Marca, tra incuria dei boschi e massicci sbancamenti per l’impianto intensivo di nuovi vigneti di prosecco, negli ultimi anni sono state segnate da smottamenti di strade, frane di terreni ed esondazioni di torrenti e ieri notte, purtroppo, hanno avuto un tragico epilogo con la “bomba d’acqua” abbattutasi sul territorio. Il clima è cambiato. Dobbiamo capire che ciò che anni fa era un evento metereologico straordinario, adesso è divenuto ordinario. Il problema è già noto in tutta la sua drammaticità: l’82% dei comuni italiani è esposto a rischio idrogeologico (frane ed alluvioni). Se a livello nazionale non si forniscono subito gli strumenti concreti per intervenire e prevenire, alla prossima “bomba d’acqua” con l’ennesima tragedia saremo nuovamente qui, come prima, a piangere i morti senza aver dato soluzioni ai problemi di un territorio sempre più fragile”.

ADUC (Associazione per i diritti di utenti e consumatori) “Nel trevigiano e' avvenuto il solito dramma, anzi la tragedia. Vediamo di capire come e' possibile che accadano cose del genere. Intanto, i cambiamenti climatici non c'entrano nulla con le bombe d'acqua: i mutamenti del clima che si verificano nel corso di migliaia di anni. Oggi la pianura padano-veneta non assomiglia per nulla a quella invasa dai ghiacci di ventimila anni fa. Messo da parte l'argomento cambiamenti climatici rimangono quelli meteorologici. Una bomba d'acqua, si dice, cioè un forte acquazzone, diremmo noi. Si sa che il termine bomba ricorda un ordigno caduta dal cielo al quale e' impossibile opporsi, così tutti si mettono l'anima in pace: contro le bombe non c'e' nulla da fare. Non la pensiamo allo stesso modo. Il nome bomba andrebbe abolito nella descrizione di un rovescio, inoltre, occorre prendere in considerazione cosa e' successo a monte del fiume Lierza e nelle aree circostanti. Il terreno, come e' noto, trattiene l'acqua se imprigionato da una serie di apparati radicali, sono cioe' le radici che frenano gli smottamenti, altrimenti occorre effettuare opere idrauliche di convogliamento dell'acqua in eccesso. Già, ma se i "vigneti di alta collina dalle pendici ripide, dove e' arduo persino rimanere in piedi senza cadere", come si legge sul sito del Comune di Refrontolo, sono cosi verticalizzati come si può pretendere che l'acqua non venga giù d'imperio e non produca danni?”

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