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Cronaca

Un lavoratore trevigiano felice? Ha orari flessibili e una polizza sanitaria garantita

Osservatorio Sanità UniSalute: orari flessibili (42%), coperture sanitarie (57%) e buoni spesa (40%). Questo è ciò che renderebbe più felici i lavoratori di Treviso

TREVISO Ormai è assodato che soluzioni di welfare aziendale attraverso i flexible benefit producano notevoli vantaggi: il dipendente, se soddisfatto, lavora molto meglio e produce di più, mentre l’azienda, da parte sua, ne giova grazie a un clima positivo al suo interno e una più elevata fidelizzazione dei propri dipendenti. Cosa però renderebbe davvero felici i lavoratori trevigiani e quali sono i vantaggi che vorrebbero ricevere dai loro datori di lavoro? Lo ha chiesto agli abitanti della città veneta l’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, attraverso un’indagine condotta su tutto il territorio nazionale.

Ciò che preme di più ai trevigiani rimane sempre e comunque la salute: più della metà degli intervistati (57%) vorrebbe che nel proprio contratto di lavoro fossero garantite le coperture sanitarie, quali spese dentistiche, visite specialistiche, farmaci, ma anche, ad esempio, occhiali. Il 33% è previdente e gradirebbe che venissero garantiti i versamenti aggiuntivi per fondi previdenziali aziendali, mentre il 42% pensa ai figli, puntando l’attenzione sulle tasse scolastiche, i libri di testo, la mensa, i trasporti o la baby-sitter. Con l’avvicinarsi dell’età pensionistica, l’attenzione cade invece sull’assistenza ad anziani e non autosufficienti: se il 10% dei trevigiani ha provato un interesse nei confronti di questo servizio, la percentuale sale al 29% per gli intervistati over 55.

Tuttavia, c’è una buona fetta di trevigiani che pensa alla vita di tutti i giorni: il 40% ha ammesso che farebbero comodo aiuti sui buoni spesa per carburanti o per alimentari, ma anche più superficialmente per prodotti legati al mondo dell’elettronica. Più attratte le donne, che hanno dimostrato un interesse maggiore rispetto agli uomini (45% verso 35%). Al momento della pensione ciò che accomuna tutti è il desiderio di avere una copertura sanitaria omnicomprensiva (48%), mentre il 37% vorrebbe che la copertura fosse estesa anche ai familiari. Particolarmente sentito, in terra veneta, il problema denti: il 46% (contro il 26% della media nazionale) vorrebbe ricevere, dopo la pensione, una copertura specifica che copra le spese dentistiche.

Ciò che invece farebbe più felice quasi un trevigiano su due (42%) e aiuterebbe a rendere la vita di tutti i giorni più serena, è l’orario flessibile, maggiormente richiesto dalle donne rispetto agli uomini (48% verso il 35%); l’universo maschile vorrebbe avere invece la possibilità di scegliere un part-time (25% degli intervistati contro il 16% delle donne), mentre il telelavoro farebbe comodo a tutti, uomini e donne (20%).

“Ritengo che lo sviluppo di forme di welfare aziendale, compresi i flexible benefit, rappresentino un passo importante per favorire la costruzione di un sistema di servizi più efficiente, di qualità con costi sostenibili in grado di facilitare la conciliazione vita-lavoro e contribuire ad un sistema sempre più aderente ai bisogni dei cittadini” commenta Fiammetta Fabris, direttore generale UniSalute. “Le nuove possibilità emerse con la nuova legge di stabilità ci hanno permesso di arricchire la nostra offerta anche con nuovi servizi non assicurativi quali ad esempio  flexible benefit, casse sanitarie ad hoc per una gestione della sanità integrativa davvero a 360°”.

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