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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Risparmiatori truffati per milioni di euro, si salva con la prescrizione

Vitaliano Busso, 60enne promotore finanziario radiato dalla Consob, aveva ricevuto in primo grado una condanna a 2 anni e 4 mesi

La bellezza di 420 mila euro incassati  con girata di 27 assegni di un cliente, altri 559 mila euro incassati dal conto di una cliente tramite la girata di altri 55 assegni, ai quali si sono aggiunte le somme sottratte da un libretto che contenente altri dieci assegni, oltre alla consegna di saldi di investimento giudicati falsi.

Per questi fatti nel 2017 Vitaliano Busso, promotore finanziario 60enne di Mogliano Veneto, era stato condannato in primo grado a Treviso a 2 anni e 4 mesi per truffa. Ma il reato di cui si è reso protagonista è stato dichiarato prescritto dalla Corte d'Appello di Venezia. E Bussolo ha lasciato il tribunale da uomo libero, peraltro senza versare neppure un euro alle parti offese che non si erano costituite. Del resto lui di intestato a sé stesso non aveva praticamente nulla: l’abitazione in cui viveva a Mogliano Veneto è della moglie e altri due immobili, nello specifico due appartamenti a Preganziol, sono intestati uno alla moglie e l’altro al figlio. Nemmeno l’auto che era solito utilizzare risulta essere sua.

Nel triangolo che va dalla Svizzera italiana alla provincia di Treviso e fino a quella di Venezia (dove risulta indagato per gli stessi reati ma è ancora in attesa di giudizio) Busso aveva messo in piedi un giro di denaro vorticoso. Aveva sottratto  due milioni e 326 mila euro a quattro famiglie alle quali aveva proposto investimenti molto redditizi, con interessi anche del 15%, spacciandosi per dipendente della Bnl Swiss di Lugano, filiale elvetica della banca italiana che però non esiste. Attraverso falsi rendiconti periodici attestava la buona riuscita degli investimenti ma era stato beccato dalla polizia locale di Treviso, dopo che alle sue calcagna si era messa anche l’Interpol con il compito di procedere agli accertamenti sui beni immobiliari di cui Busso poteva essere proprietario in Svizzera.

Dopo  che in uno dei suoi conti bancari furono trovati 400 mila euro, le indagini si erano spostate anche in Romania, nella società di cui Busso era socio. Già a febbraio 2010 era stato sporto reclamo da alcuni clienti, che attestava l’acquisizione da parte di Busso, sin dal 2007, di soldi destinati a investimenti, oltre alla falsificazione della firma degli stessi clienti e al rilascio di rendicontazione poi risultata falsa. Busso avrebbe indotto in errore i clienti dicendo che le operazioni riguardavano prodotti finanziari con rendimento garantito collocati nella Bnl Swiss, sede svizzera della Bnl italiana, risultate poi inesistenti.  Busso nel frattempo è stato anche radiato dalla Consob.
 

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