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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca

Rissa e omicidio a Fiera, due arrestati: un colpo alla testa per "giustiziare" la vittima

Gli investigatori della squadra mobile di Treviso hanno fermato i kosovari Valmir Gashi ed Erfim Manxhuka, di 32 e 50 anni, per l'assassinio di Ragip Kolgeci, 52 anni. Gashi catturato mentre rincasava, in zona San Lazzaro, Manxhuka in ospedale a Oderzo, dove si trova attualmente ricoverato. Devono rispondere di rissa aggravata e omicidio volontario

C'è un debito non pagato di circa 500 euro alla base del violento regolamento di conti avvenuto nella tarda serata di mercoledì all'esterno del bar La Musa di viale 4 novembre, nel quartiere di Fiera a Treviso, e che è costato la vita a Ragip Kolgeci, lavoratore edile di kosovaro di 52 anni, specializzato nell'installazione di impalcature, e ha provocato il ferimento di almeno altre sei persone, tutte di origine balcanica. La squadra mobile di Treviso, nel corso di un'indagine-lampo ha arrestato alcune ore dopo il delitto i due presunti responsabili che devono rispondere di omicidio volontario e rissa aggravata. In carcere è finito Walmir Gashi, 32 anni, già coinvolto in un'inchiesta per omicidio stradale e catturato a pochi passi da casa, nella zona di San Lazzaro. L'altro killer è Afrim Manxhuka, 50 anni, artigiano del cartongesso, attualmente piantonato in ospedale a Oderzo, in condizioni critiche: l'uomo, con piccoli precedenti, si era presentato al pronto soccorso opitergino per evitare guai. Ai due arrestati, incastrati anche grazie ad alcune inequivocabili riprese video della zona, sono stati sequestrati spranghe, coltelli e altri oggetti utilizzati nel brutale regolamento di conti nelle strade di Fiera. Entrambi devono rispondere di rissa aggravata e omicidio volontario. L'udienza di convalida del fermo potrebbe già svolgersi nelle prossime ore.

Regip Kolgeci, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato ferito con un piccolo coltello all'addome, con una lama più lunga all'arteria femorale ma il colpo che sarebbe risultato essere quello fatale è quello infertogli con un tubo di metallo alla nuca. Il magistrato incaricato di svolgere l'inchiesta, il pm Valeria Peruzzo, ordinerà probabilmente già domani un esame autoptico per fugare ogni residuo dubbio. Sono in corso accertamenti per identificare anche gli altri protagonisti della maxi-rissa, una ventina in tutto: solo sette di loro, alcuni dei quali sono stati costretti a rivolgersi alle cure mediche, hanno un nome ed un volto. Per tutti il rischio è quello di una denuncia per risssa in concorso o per lesioni.

La maxi rissa

Non sono ancora le 22 quando la piazzetta antistante al bar La Musa diventa il teatro di un duello rusticano tra due opposte fazioni che hanno come denominatore comune l'occupazione lavorativa (sono quasi tutti operai edili) e la provenienza geografica, il Kosovo. L'appuntamento è per un chiarimento, riguardante un debito che uno dei figli della vittima pretendeva dal gruppo di cui fa parte anche Gashi, disoccupato: tutti però al rendez vous sono giunti armati di tutto punto. Nei giorni precedenti tra le due parti c'erano già stati dei colloqui ma senza però nessun accordo trovato. Si arriva così allo scontro, violentissimo.

Improvvisamente quando il 45enne rovina a terra, esanime, è il fuggi fuggi generale: c'è anche chi riesce ad intrufolarsi nel bar prima che venga chiusa la porta dall'interno dalla titolare, per poi uscire da una finestra sul retro. Altri si dileguano attraverso la Restera, a piedi. Quando arrivano sul posto le ambulanze del Suem 118 sono solamente quattro le persone che saranno trasportate al pronto soccorso di Treviso, tra cui due macedoni. Altre due, tra cui Afrim Manxhuka, si presentano a Oderzo dove saranno raggiunti e fermati. Tutti sono già stati dimessi con lesioni tra i 15 e i 30 giorni di prognosi. La zona si è riempita poi di sirene: arriva la polizia, la polizia locale, i carabinieri e pure i vigili del fuoco, incaricati di illuminare la zona in cui si è consumato l'omicidio. Nell'arco di poche ore gli investigatori della squadra mobile di Treviso, coordinati dalla dirigente Immacolata Benvenuto, sono riusciti a stringere il cerchio attorno ai due presunti assassini.

Chiuso temporaneamente il bar

A seguito del grave evento delittuoso avvenuto nella serata del 12 ottobre e sulla scorta di precedenti controlli della Questura, l'esercizio pubblico Le Musa di viale IV novembre a Treviso rimarrà chiuso per ragioni di ordine e sicurezza pubblica ex art. 100 Tulps per giorni 7 a partire da oggi, sulla scorta del provvedimento emanato dal Questore di Treviso.

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Il legale di Valmir Gashi, l'avvocato Mauro Serpico, dice che il suo cliente è "scovolto". «Valmir - siega - è arrivato sul luogo dell'aggressione quando già Regip Kolgeci si trovava a terra. Quindi nega ogni responsabilità». Ma gli inquirenti lo avrebbero arrestato grazie ad alcuni testimoni e alle riprese delle videocamere di sorveglianza poste della zona. Riprese che incastrebbero il 32enne. 

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