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Cronaca

Risse e caos in centro, in due anni segnalati oltre mille giovani

Il "modello Padova", cioè la segnalazione ai comuni di residenza della provincia dei giovani con la “testa calda” e di cui si dovrebbero interessare i servizi sociali, è già stato anticipato dall'Amministrazione Comunale di Treviso, che in ventiquattro mesi ha messo nel "mirino" circa un migliaio di giovani. Stamattina il problema verrà affrontato da un tavolo convocato in Prefettura

Il "modello Padova", la segnalazione ai comuni di residenza della provincia dei giovani con la “testa calda” protagonisti di “maranze” -  come quella vista nello scorso week end a Treviso – e che abbia lo scopo di favorire un intervento di indagine da parte dei servizi sociali, piace al sindaco del capoluogo Mario Conte tanto è vero che, negli ultimi due anni, si è sperimentato qualche cosa di simile proprio nella Marca. «In questo arco di tempo – precisa Conte - abbiamo già effettuato comunicazioni alle altre amministrazioni comunali su oltre mille tra ragazzi e ragazze che sono stati segnalati e che, stando a quello che abbiamo potuto notare dai loro modi di divertirsi, hanno evidentemente delle difficoltà comportamentali e di atteggiamento che vanno esplorate con grande attenzione».

Stamattina intanto, su richiesta proprio del primo cittadino, Prefetto, Questore, i rappresentati delle istituzioni locali e le forze dell'ordine discuteranno al tavolo del comitato per l'ordine e la sicurezza su come arginare la ripresa del fenomeno che vede la città, nel fine settimana,  subire l'invasione di centinaia di ragazzi (in larga parte minorenni) che si danno appuntamento in centro per un pomeriggio di “divertimento” sguaiato, da riprendere con il telefonino e utile a scroccare likes sui social network in cui pubblicano i loro video.

«Una soluzione al problema è ineludibile - commenta il primo cittadino di Treviso - anche se va detto che, grazie soprattutto alla presenza massiccia delle forze dell'ordine, non è successo nulla di grave e, soprattutto, si sono evitate le risse tanto temute. Ma una concentrazione tanto imponente di giovani e soprattutto giovanissimi, che per la maggior parte arrivano in città dai comuni limitrofi e dalla provincia, impressiona e soprattutto può spaventare. Di certo non siamo disposti a tollerare ancora scene come quelle viste nell'ultimo fine settimana: la tutela dell'ordine pubblico, la sicurezza dei commercianti, l'immagine stessa della città, che ha una vocazione turistica che fa a pugni con le immagini che si sono viste in molti social network, è per noi fondamentale».

A proposito delle denunce che sono state minacciate anche a carico delle famiglie, Conte ritiene che «non è possibile che un comune sia costretto a investire e spendere risorse per incrementare la sicurezza a fare prevenzione per fenomeni come queste. Gli uomini e le donne delle Forze dell'Ordine che vengono impiegati vengono sottratti a compiti ben più importanti. Molto spesso le associazioni sportive ci chiedono una mano attraverso la Polizia Locale per sorvegliare gli eventi che organizzano: io dico che le famiglie dei ragazzi che vengono "beccati" mentre tengono degli atteggiamenti moralmente sbagliati, o peggio contrari alle norme, dovrebbero assumersi il fardello dei costi sostenuti dalla collettività».

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