rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Castelfranco Veneto

1200 pazienti con problemi di alcol assistiti dalla comunità residenziale alcologica di Castelfranco

Al convegno di Castelfranco Veneto, promosso per celebrare i 20 anni della comunità, presentati i dati e gli aspetti del fenomeno alcologico. Fondamentale, nell'Ulss 8, la collaborazione tra pubblico, privato e volontariato

CASTELFRANCO VENETO Sono oltre 1200 i pazienti e le famiglie prese in carico dalla comunità residenziale alcologica dell'Ulss 8 a Castelfranco Veneto nel corso dei primi 20 anni di attività. Il dato è stato presentato nei giorni scorsi nel corso del convegno svoltosi in sala convegni all'ospedale castellano San Giacomo, promosso come momento di scambio e di confronto relativamente ad un modello di lavoro che ha visto nell’integrazione pubblico-privato-volontariato, un valore aggiunto nei percorsi di riabilitazione e di reinserimento di persone con problemi alcol-correlati e complessi. Tra gli altri erano presenti anche il direttore dell'Ulss 8, Francesco Benazzi e l'assessore regionale ai servizi sociali, Manuela Lanzarin.

Gestita in convenzione dalla cooperativa Sonda, la struttura è l'unico esempio di comunità residenziale pubblica in Veneto e può ospitare 20 persone. “Vi accedono persone con problemi di alcol gravi, nei casi in cui il supporto dei gruppi di mutuo aiuto nel territorio o del Serat non è sufficiente. I programmi sono differenziati a seconda del paziente: possono durare dai 45 giorni ai tre mesi o protrarsi per 6/12 mesi nei casi più complessi. Fondamentale, comunque, per l'avvio del percorso, il supporto della famiglia che è coinvolta nel progetto di riabilitazione ed è chiamata a partecipare agli incontri due volte la settimana”, spiega la direttrice della comunità, dottoressa Francesca Dorella. La maggioranza dei pazienti ospitati proviene dall'Ulss 8 (70%), ma un buon numero di persone proviene anche dalle Ulss vicine (30%): Ulss 7, 9, 15 e 3 in particolare. I pazienti con problemi di alcol che si affidano alle cure della comunità residenziale rappresentano circa il 10% dei pazienti presi in carico dal Serat. Ogni anno, infatti, il servizio dell'Ulss assiste tra le 1000 e le 1200 persone ed i nuovi pazienti sono circa 180.

Negli ultimi cinque anni – spiega la psicologa del Serat, Mariagrazia Pasinato – si è assistito ad una flessione dei nuovi casi, passarti dai 242 del 2011 ai 204 del 2015. Il risultato è frutto in parte anche di un calo generale dei consumi che fa sì che la piramide del consumo di restringa e, conseguentemente, anche la punta rappresentata dall'abuso. I nuovi pazienti sono in genere rappresentati per la metà da persone con problemi di dipendenza vera e propria e per la metà da persone coinvolte nell'iter per il rinnovo della patente di guida”. Fondamentale, nell'Ulss 8, per la gestione della dipendenza dell'alcol, è la sinergia tra pubblico, privato e terzo settore, cioè il Serat, la cooperativa Sonda ed i gruppi di mutuo aiuto promossi nel territorio dai 39 Club Alcologici Territoriali e dai 12 Club Alcolisti anonimi che permettono alle famiglie di condividere le difficoltà e continuare a confrontarsi con altre famiglie che vivono un’esperienza simile.

Non esiste un rischio zero relativamente all'alcol – prosegue la dottoressa Pasinato - In Veneto, anche per fattori di tipo culturale, l'uso e l'abuso di alcol è sopra la media e spesso il rischio è sottostimato. Si parla di basso rischio quando, in età adulta, in buone condizioni di salute, fuori dai luoghi di lavoro e senza la possibilità di mettersi alla guida, un uomo beve due bicchieri di alcol al giorno, ed una donna (non in gravidanza) un bicchiere. In tutti gli altri casi il rischio è elevato, tanto più tra i minorenni o tra gli anziani che, spesso, fanno anche uso di farmaci”.

DSC_5513r-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

1200 pazienti con problemi di alcol assistiti dalla comunità residenziale alcologica di Castelfranco

TrevisoToday è in caricamento