Aperti tre roccoli per la cattura di uccelli, Zanoni: "Chiudere subito"
L'eurodeputato Andrea Zanoni ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea: "Muraro chiuda gli impianti subito"
“Bruxelles intervenga per fermare le deroghe illegittime ripetutamente concesse per la cattura di uccelli con le reti da uccellagione da utilizzarsi come richiami vivi nella caccia da capanno”. Lo chiede Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice presidente dell'Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, con un'interrogazione alla Commissione europea. “Nonostante i moniti dell'Ue e i continui pareri contrari dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA, istituto tecnico scientifico dello Stato, la Provincia di Treviso e la Regione Veneto continuano ad autorizzare impianti di cattura muniti delle reti da uccellagione, mezzo di cattura non selettivo, vietato dall'articolo 8 della Direttiva 2009/147/CE. Ho chiesto alla Commissione di aprire una procedura d'infrazione per questi amministratori che si credono al di sopra della legge nazionale ed europea”.
La Provincia di Treviso avrebbe attivato tre impianti di cattura, i famigerati roccoli, grazie alla delibera provinciale per un totale di 1.119 uccelli delle specie: Allodola, Cesena, Merlo, Tordo Bottaccio e Tordo Sassello. La Provincia ha reso operativa la delibera della Giunta Regionale che consentiva l'uccellagione oltre alla Provincia di Treviso, anche a quelle di Vicenza, Verona, Padova, Venezia e Belluno.
Zanoni si scaglia contro l'applicazione illegittima dell'ennesima deroga alla direttiva Uccelli, la 2009/147/CE (prevista per la cattura con reti da uccellagione di uccelli da utilizzarsi come richiami vivi nella caccia da appostamento delle specie Allodola, Cesena, Merlo, Tordo bottaccio e Tordo sassello) effettuata “in assenza di condizioni rigidamente controllate, senza selettività del prelievo e con parere negativo dell'ISPRA”.
L'ISPRA il 24 maggio 2013 ha dato parere sfavorevole alla riapertura dei roccoli per la stagione 2013/2014, sottolineando la necessità di attuare metodi alternativi quali l'allevamento degli uccelli in cattività e condannando la totale assenza di dati certi sul fabbisogno di richiami vivi per i cacciatori. “Se si continua a violare la direttiva Uccelli rischiamo un'apertura di procedura d'infrazione con le conseguenti pesanti sanzioni europee perciò chiedo al Presidente Leonardo Muraro di chiudere immediatamente i roccoli nelle nostre colline. Con l'uso dei richiami vivi inoltre a mio avviso si legittima il reato di maltrattamento di animali perché li si costringe nella sporcizia e in uno spazio dove non riescono nemmeno ad aprire le ali, reato confermato il 17 gennaio 2013 anche dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 2341”, conclude l'eurodeputato