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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Confessano i due aggressori di Manuel: «Era buio, non volevamo sparargli»

Sono stati portati negli uffici della Questura di Roma e torchiati dagli investigatori. Il ministro Matteo Salvini: «Chi ha sparato deve marcire in galera»

Due giovani, di 24 e 25, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, entrambi di Acilia in Questura, interrogati, le tracce superficiali su una pistola ritrovata ieri in un campo in via di Acilia e la carcassa di un motorino bruciato trovato in un'area verde a San Giorgio. Tre elementi del puzzle che, intorno al ferimento di Manuel Bortuzzo, si stanno unendo. Le indagini riguardante il ferimento del nuotatore all'Axa, nella notte tra sabato e domenica scorsi, sono arrivate mercoledì sera ad una svolta svolta decisiva: Marinelli e Bazzano hanno ammesso di aver sparato, giustificando il gesto con un errore di persona, causato dall'oscurità.

Da San Vitale, viene confermato che a portare all'identificazione dei due è stato l'aspetto dei giovani che corrisponderebbe a quello descritto dai testimoni, rispetto anche a un particolare taglio di capelli. Una serie di eventi a catena arrivati a poche ore dal ritrovamento della calibro 38 che un testimone ha raccontato alla Polizia di aver visto lanciare da uno scooter in corsa subito dopo il ferimento in un campo non lontano dal parcheggio antistante il pub dell'Axa dove il nuotatore è stato colpito gravemente. Sull'arma sono state isolate delle impronte digitali. Gli accertamenti sono stati affidati dal pm Elena Neri alla polizia scientifica.

La stessa notte, poi, in quel campo di San Giorgio, nell'area dove affacciano le case di Villaggio Giuliano, gli agenti del Commissariato del Lido hanno rinvenuto la carcassa di un motorino. A dare l'input agli investigatori una troupe di 'Chi l'ha visto?'. Secondo i riscontri il due ruote sarebbe stato bruciato intorno alle tre del mattino del 3 febbraio, un'ora dopo gli spari di piazza Eschilo. Orario che combacerebbe con quello di quella maledetta notte. 

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Dalle immagini di video sorveglianza si vedrebbe lo scooter nero con a bordo due uomini. Poi gli spari, nonostante la Polizia, intervenuta per una precedente rissa, fosse lì, a 200 metri di distanza. Ma quella non è l'unica pista. Lo scambio di persona è possibile ma gli inquirenti vogliono escludere anche le altre ipotesi. Non è mancato il commento di Matteo Salvini: "Grazie alle Forze dell'Ordine per il consueto impegno e l'alta professionalità. Gli infami che hanno sparato a Manuel Bortuzzo devono marcire in galera: spero vengano individuati con certezza al più presto". Il quartiere, sotto choc, è pieno di posti di blocco, e agenti e militari in borghese. Chi vive all'Axa, però, vuole far sentire la propria vicinanza a Manuel Bortuzzo e ha organizzato una fiaccolata per sabato prossimo alle 17.30, a piazza Eschilo. Sarà pacifico e avrà carattere apolitico e apartitico. Già in questi giorni i suoi compagni di nuoto hanno fatto sentire le loro voce.

«Manuel si è svegliato, fisicamente è una roccia»: Paolo Barelli, presidente della Federnuoto, è con i genitori di Manuel Bortuzzo al capezzale del 19enne nuotatore veneto ferito da due colpi di pistola nella notte tra sabato e domenica, al quartiere Axa di Roma. E con la sua famiglia si sta attivando per assicurargli il miglior percorso di riabilitazione possibile. «Manuel - racconta Barelli all'ANSA, dopo aver fatto visita al nuotatore nella sua stanza al San Camillo - sta migliorando visibilmente ora dopo ora e sta dimostrando di essere pronto ad affrontare il futuro con la stessa determinazione che lo spingeva in allenamento oltre i suoi limiti. È cosciente della situazione con un senso di consapevolezza fuori dal comune e ben più maturo della sua giovane età». La Fin si è subito messa a disposizione della famiglia, per la ricerca di una struttura riabilitativa dopo le dimissioni. «Ci siamo attivati affinché inizi la riabilitazione in un centro di avanguardia - racconta Barelli - Stiamo valutando con la famiglia la struttura che possa assisterlo nel modo migliore. Non importa dove sarà. Siamo pronti ad andare anche in capo al mondo. Manuel è stato raggiunto dalla solidarietà di istituzioni e mondo sportivo, dall'affetto e dalla commozione dell'Italia intera. Ne ha sentito la forza e sa di poter contare su una famiglia premurosa, pronta a sostenerlo e ben più numerosa di quanto immaginasse. È diventato il figlio, il fratello, il nipote di tutti coloro che non accettano di vivere in un ambiente ostaggio della violenza. Adesso occorrerà l'aiuto di tutti nell'ambito delle proprie possibilità e competenze. In questo momento Manuel è l'atleta più importante della Federazione Italiana Nuoto», conclude Barelli.

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