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La chitarra, la sua musica, i palloncini: in 500 per il commosso addio a "Shaba"

Il funerale di Sebastiano Marson, 22 anni, a Sant'Andrea di Barbarana. Tutti i residenti della frazione di San Biagio ed il sindaco, Alberto Cappelletto, si sono stretti attorno ai genitori, Romana e Daniele e alla sorella Maria. Le lacrime della fidanzata, Benedetta, e dei compagni della Mist party band che hanno portato la bara all'esterno della chiesa, dopo le esequie celebrate dal parroco, don Franco Zoggia

Tanti palloncini bianchi e un cuore rosso, affidato alla fidanzata Benedetta, le note di una delle canzoni da lui cantate con la sua band, il fumo, uno striscione con le firme di tutti gli amici più cari, le magliette bianche, con stampata una sua foto con il microfono in mano, durante un concerto con la Mist Party Band. Prima che il corteo si dirigesse verso il cimitero, per la sepoltura, è stato forse questo uno dei momenti più toccanti del funerale di Sebastiano Marson, il 22enne morto lo scorso 20 agosto in un tragico incidente stradale mentre stava tornando a casa, a Sant'Andrea di Barbarana. Ed è stata proprio la chiesa parrocchiale della piccola frazione di San Biagio di Callalta ad ospitare una cerimonia sentitissima, densa di emozioni e molto partecipata dai residenti che hanno afflollato l'interno e l'esterno dell'edificio sacro. A stringersi attorno ai genitori, Daniele, ex consigliere comunale, e Romana e alla sorella Maria, c'erano almeno 500 persone, tra cui anche il sindaco Alberto Cappelletto, in rappresenzanza dell'amministrazione comunale, con il capogruppo Luca Moretto e gli assessori Giulia Zangrando e Marco Mion.

In molti hanno accolto l'invito degli amici di Shaba, questo il nome d'arte del chitarrista e cantante 22enne, e della fidanzata Benedetta, partecipando alle esequie con vestiti bianchi, lo stesso colore dei fiori appoggiati sulla bara di legno chiaro del feretro. Ad officiare il funerale è stato don Franco Zoggia, insieme ad altri quattro concelebranti.

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Durante l'omelia il sacerdote ha ricostruito la vicenda umana, non semplice, di Sebastiano, adottato in tenera età, dedicando un pensiero anche alle altre famiglie che negli ultimi giorni hanno vissuto lo stesso dramma della famiglia Marson, quello di un proprio caro mancato a causa di un incidente mortale (11 vittime nel mese di agosto).

«La musica era felicità per lui e lo era per tutti noi, purtroppo non c'è stato il tempo di realizzare tutto quello quel bene che stava sognando. Tra le altre cose aveva il sogno di aprire qui una scuola di musica, perchè lui voleva restituire tutto quel che aveva ricevuto»: ha detto don Franco durante l'omelia.

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