Cinquanta chili di marijuana in casa: maxi sequestro della squadra mobile di Treviso
Clamorosa operazione a San Biagio di Callalta. Il proprietario dell’abitazione, un giovane italiano di 22 anni, con alcuni precedenti di polizia, dalla prima ricostruzione effettuata dagli investigatori aveva messo in piedi da alcuni mesi una centrale dello spaccio
Una vera e propria "centrale dell'erba": a scoprirla è stata la squadra mobile di Treviso nel corso di un blitz avvenuto in un'abitazione di San Biagio di Callalta. L’operazione, scattata nel pomeriggio di ieri, ha consentito di trovare all’interno della suddetta abitazione e nelle sue pertinenze, ben occultata in diversi contenitori (piccoli bidoni) e in un furgone parcheggiato poco distante, 50 chili di marijuana nonché uno specifico macchinario agricolo (dal valore di circa 2.000 euro) che serviva per estrarre le foglie di marijuana. Il proprietario dell’abitazione, un giovane italiano di 22 anni, con alcuni precedenti di polizia, dalla prima ricostruzione effettuata dagli investigatori, coordinati dalla dirigente Immacolata Benvenuti, aveva messo in piedi da alcuni mesi una centrale dello spaccio anche al minuto, essendo stati individuati anche alcuni assuntori. Sul punto sono in corso ulteriori indagini da parte della cquadra mobile. All’esito dell’attività di accertamento, il giovane è stato tratto in arresto e associato presso la locale casa circondariale di Santa Bona, in attesa della decisione del giudice.
La sindaca di San Biagio di Callalta, Valentina Pillon, commenta così il sequestro di marijuana avvenuto nel territorio comunale: "Dopo lo sconcerto iniziale nell'apprendere la notizia, devo però ringraziare le forze dell'ordine che si sono perfettamente coordinate per portare alla luce questa vicenda che riguarda un giovane del nostro territorio. E' solo colpendo alla radice fenomeni di spaccio, che potremo debellare - insieme - fenomeni di microcriminalità. Da parte della nostra Amministrazione comunale di San Biagio di Callalta, continueremo a dare tutto l'appoggio possibile alle forze di polizia per svolgere bene il loro lavoro. Noi crediamo comunque che le armi migliori rimangano la prevenzione e l'educazione delle nuove generazioni, e in questo ambito ci spenderemo con tutte le nostre forze per tenere lontani i giovani dal disagio e dalle dipendenze".