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Cronaca San Biagio di Callalta

Folle corsa per 20 chilometri contro mano, resta in carcere il 49enne sloveno

Nei confronti di Ales Gomolj, originario di Capodistria e responsabile del tremendo incidente che sabato mattina, a Duino (Trieste), è costato la vita a Hutu "Paola" Parasheva, 56enne di origine romena residente a San Biagio, è stata disposta la custodia cautelare

Il gip di Trieste Marco Casavecchia ha sciolto la riserva e stabilito che Ales Gomolj, il 49enne sloveno originario di Capodistria responsabile del tremendo incidente che sabato mattina, a Duino (Trieste), è costato la vita a Hutu "Paola" Parasheva, 56enne di origine romena residente a San Biagio e che da un  anno lavorava come operaia alla De Longhi di Treviso, resti in carcere. E' stata quindi accolta la richiesta del pubblico ministero Matteo Trapani, che aveva invocato la custodia cautelare per evidente rischio di reiterazione del reato.chiesto.

In realtà Gomolj si trova ricoverato e piantonato presso l'ospedale di Trieste, dove viene sottoposto ad accertamenti psichiatrici. Gli avvocati difensori, Sasa Primosic e Vanek Vallalta, entrambi del Foro di Gorizia, si sono riservati di presentare ricorso al tribunale del Riesame per ottenere che il loro assistito trascorra il periodo di carcerazione preventiva all'interno di una struttura sanitaria. I legali di Gomolj hanno inoltre detto che nomineranno un consulente per valutare appieno le sue condizioni mentali.

L'uomo, che era un giardiniere, avrebbe sofferto di una forma di schizofrenia paranoide da un paio di decenni. Viveva con l'anziano padre e, a quanto si è appreso, sarebbe stato in cura presso il centro di salute mentale di Capodistria e avrebbe anche trascorso alcuni periodi ricoverato in ospedale. Secondo i familiari prendeva regolarmente le medicine che gli erano state prescritte. Questo però non gli ha impedito, sabato mattina, di entrare in Italia attraverso il valico di Fernetti alla guida dell'auto del fratello. Una volta raggiunto il confine avrebbe avrebbe intenzionalmente imboccato la direzione sbagliata, lanciandosi in una folla corsa a tutte velocità e per una ventina di chilometri percorsi tutti contro mano lungo la superstrada triestina. Poi lo scontro con la Renault Clio della Parasheva, che stava per raggiungere Trieste dove avrebbe dovuto trascorrere il fine settimana al casa del compagno.

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