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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca San Biagio di Callalta

Sorpasso e schianto, 35enne indagato per lesioni volontarie

M.B, 35enne residente a Breda di Piave, il 14 novembre del 2019, avrebbe causato volontariamente un incidente stradale in cui è rimasta ferita, fortunatamente senza gravi conseguenze, la ex fidanzata con il cui l'uomo stava avendo un diverbio. Il sostituto procuratore Anna Andreatta ha chiuso le indagini, derubricando l'originale ipotesi di reato di tentato omicidio. Il giovane è accusato anche di guida in stato d'ebbrezza

E' di lesioni personali aggravate dalla volontarietà l'accusa da cui si deve difendere il M.B, il 35enne residente a Breda di Piave che, il 14 novembre del 2019, avrebbe causato volontariamente un incidente stradale in cui è rimasta ferita, fortunatamente senza gravi conseguenze, la ex fidanzata con il cui l'uomo stava avendo un diverbio. Il sostituto procuratore Anna Andreatta ha chiuso le indagini, derubricando l'originale ipotesi di reato di tentato omicidio. Il 35enne è accusato anche di guida in stato di ebbrezza perché, al momento dello schianto, sarebbe stato alla guida della sua auto, una Volvo V60, con un tasso alcolemico ari a 1,53.

Il sinistro era avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato 14 novembre e San Biagio di Callalta. Erano  le 19 quando la Volvo V60 sfreccia veloce lungo la strada regionale 53, all'incrocio con Via Prati. A bordo c'è l'uomo, che ha bevuto qualche bicchiere di troppo, e una ragazza. Lei sostiene che, al momento di sbattere, sarebbero stati presi da un litigio. Volano parole grosse quando lui decide di effettuare una manovra estremamente azzardata: ingrana la marcia e mette il piede a tavoletta sull'acceleratore e supera un'altra vettura. Ma al momento di rientrare sulle destra l'automobile impatta contro un'altra macchina che viaggia sulla corsia opposta. Il mezzo in sorpasso, nel tentativo estremo di riportarsi sulla carreggiata tocca anche una macchina che procedeva nella stessa direzione e il risultato è una carambola a tre, le cui conseguenze si limitano a un paio di feriti lievi e modesti disagi per la viabilità.

Ma ci sono le parole della donna, che sembrano disegnare uno scenario del tutto diverso. «Stavamo litigando - dice - e ha un certo punto l'ho visto che sorpassava. L'ha fatto apposta ad andare contro l'altra macchina. Mi ha detto che mi avrebbe fatto vedere come si moriva». La perizia disposta dalla Procura e affidata all'ingegner Pierluigi Zamuner sembrava in realtà smontare la versione della donna.  «In effetti - scrive il perito del tribunale -  la macchina con a bordo il 35enne si porta a sinistra a seguito di una sterzata, invadendo la carreggiata opposta. Ma l'uomo non ha invaso completamente il contromano. Se il suo intento fosse stato quello di urtare frontalmente l'altra auto avrebbe accentuato l'invasione. Invece si è tenuto a cavallo della linea di mezzeria, cercando di conservare lo spazio laterale minimo che gli avrebbe permesso di effettuare il sorpasso. Si può quindi affermare che il sinistro è stato generato da una imprudente manovra da parte del 35enne, che ha valutato male la posizione e la distanza dei veicoli coinvolti. L'impatto, avvenuto ad una velocità doppio rispetto al limite a 50 chilometri l'ora, è stato condizionato dallo stato alcolico del guidatore, che ha reso meno agevole la manovra».

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