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Cronaca San Fior

Travolto e ucciso a San Fior, 52enne verso il patteggiamento

Ammesso al rito alternativo un automobilista pordenonese che, il 6 giugno del 2021, investì con la propria auto Giovanni dei Negri, 50enne di Castello Roganzuolo, fuggendo poi dalla scena dell'incidente

Quarantadue metri. È la distanza che separava Giovanni Dei Negri, 50enne di Castello Roganzuolo, in procinto di attraversare la strada a San Fior, dall’auto che qualche istante dopo lo avrebbe investito e ucciso sulla Pontebbana, lasciandolo a terra e scappando via con l’auto fortemente danneggiata. A distanza di un anno dall’incidente, il pubblico ministero di Treviso ha chiuso le indagini con l’accusa di omicidio stradale e fuga e ha dato parere positivo alla richiesta, formulata dalla difesa dell’investitore, un 52enne di Pordenone, di ricorrere ad un patteggiamento, che il giudice per le indagini preliminari ha a sua volta ammesso, fissando la data della discussione al 13 dicembre. I familiari della vittima si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in incidenti stradali mortali, e hanno potuto seguire il procedimento penale sin dalle prime fasi grazie al legale, l'avvocato Tartari.

«Una distanza che secondo il consulente del pubblico ministero – spiega Alain Menel, responsabile delle sede Giesse Risarcimento Danni di Conegliano -  sarebbe stata sufficiente per accorgersi del pedone e frenare in tempo. A patto, però, che l’automobilista rispettasse i limiti di velocità». Invece, la  notte tra il 5 e il 6 giugno 2021, il 52enne procedeva ad almeno 76 chilometri all'ora su una strada in cui il limite è di 50.

«Nella consulenza del pm – continua Alain Menel – vengono evidenziati tre elementi importanti riguardo a quella sera: traffico scarso, visibilità sufficiente, fondo stradale asciutto. L’incidente, quindi, era evitabile. Nonostante questo, non sono stati trovati segni di frenata: l’automobilista ha investito il pedone ed è scappato». Fondamentali, nella ricostruzione dell’incidente, erano state le telecamere di videosorveglianza di un negozio sulla Pontebbana.

Il tragico sinistro era avvenuto all’una del mattino del 6 giugno 2021.  Secondo quanto ripreso dalla videocamere Giovanni Dei Negri stava camminado lungo la pista ciclopedonale di destra, in via Europa a San Fior, nella direzione opposta rispetto all’auto. Dopo aver superato una serie di cespugli e basse siepi, presenti lungo l’aiuola di separazione con la carreggiata, si era fermato per girare a destra, entrando nell’aiuola spartitraffico e iniziando l’attraversamento della strada in modo perpendicolare rispetto alla stessa.

«Nelle vicinanze non c’erano strisce pedonali e Giovanni, forse, può aver mal calcolato la distanza dell’auto – chiarisce Menel – tuttavia è rimasto visibile in carreggiata per circa due secondi. L’auto si trovava a 42 metri da lui. Una distanza che, secondo la consulenza disposta dal pm, avrebbe consentito agevolmente all’automobilista, se solo avesse rispettato i limiti di velocità, di fermarsi entro il punto d’urto ed evitare l’investimento, considerando che lo spazio necessario per l’arresto del veicolo che procede a 50 km/h è inferiore ai 30 metri». La consulenza arriva quindi alla conclusione che l’eccesso di velocità è «in diretto nesso con quanto accaduto».

In un'altra immagine viene mostrata invece l’auto che, all’improvviso, si sposta verso sinistra come se si fosse accorta del pedone e, all’ultimo istante, avesse tentato di evitarlo; ma dopo l’investimento, si riporta verso destra e si allontana senza prestargli soccorso.

«L’automobilista, come emerso dai rilievi delle forze dell’ordine, andava veloce – conclude il resposnabile di Giesse – e se avesse rispettato i limiti di velocità, Giovanni Dei Negri, con ogni probabilità, non sarebbe morto. Quel che fa più rabbia, e che addolora ancora di più i familiari della vittima, è l’atteggiamento sconsiderato dell’automobilista: dopo l’investimento, infatti, è scappato via, lasciando il poveretto, ormai esanime, a lato della carreggiata».

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