rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Pietro di Feletto / Via San Michele

La tragedia del 17enne, il paese si stringe intorno alla famiglia. Il ricordo degli amici

La visita del sindaco di San Pietro di Feletto, Maria Assunta Rizzo, ai parenti di Francesco Favaro, il giovane morto in un incidente stradale avvenuto in via San Michele. «Ho trovato una famiglia distrutta, che non sa darsi pace»

«Ho trovato una famiglia distrutta, che non sa darsi pace. C'è dolore e anche rabbia, l'incidente è avvenuto in un rettilineo e Francesco ha centrato l'unico palo presente in zona, di quelli vecchi in legno, preposto al collegamento telefonico».

Maria Assunta Rizzo è il sindaco di San Pietro di Feletto. Ieri, 31 agosto, ha fatto visita alla famiglia Favaro, molto conosciuta in paese, per portare le condoglianze dell'intera comunità. «E' inimmaginabile - ha detto - il dolore di due genitori che perdono il figlio in quello che è sembrato un dannato appuntamento con il destino. Ho trovato due persone disperate a cui si aggiunge la sorella 15enne Sofia, che era particolarmente legata a Francesco e che adesso avrà bisogno di tutto l'amore dei genitori per superare questa terribile prova».

Nato nel 2005, Francesco Favaro aveva compiuto da pochi giorni 17 anni e frequentava il Liceo delle scienze umane all’Istituto superiore “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo. I professori lo ricordano come un ragazzo  gentile ed elegante, sempre educato e rispettoso dei compagni e dei docenti. «L’Istituto è rattristato per quanto accaduto – afferma Paolo Rigo, il dirigente scolastico - quando giovani vite sono così repentinamente interrotte, le parole da sole non bastano a mitigare il dolore in ognuno di noi. Quando una scuola perde un suo alunno in maniera così tragica, perde un pezzo di sé. Noi adulti sentiamo la responsabilità di stare vicino ai nostri ragazzi e riflettere con loro sulla caducità della vita e di conseguenza su quanto valore essa abbia. La scuola, in ognuna delle sue componenti, è vicina alla famiglia e le esprime le più sincere condoglianze».

«Lo ricordo come un caro ragazzo – commenta la titolare del caseificio in cui Francesco aveva deciso di lavorare nel periodo estivo - sono molto addolorata per la notizia. Oggi sarebbe stato il suo ultimo giorno in azienda, dove svolgeva la mansione di aiuto casaro: è un lavoro per nulla semplice, e questo dimostra quanto fosse volenteroso, disponibile ad impegnarsi anche durante il tempo delle vacanze estive per potere acquisire nuove esperienze e conoscenze in campo lavorativo, oltre allo studio».

Intanto la Procura di Treviso, che nel pomeriggio ha sentito l'unico testimone oculare dello schianto, un ragazzo che aveva trascorso con Francesco Favaro il pomeriggio a Conegliano e che lo seguiva a pochi metri di distanza con la sua moto, ha disposto il sequestro della "enduro" della vittima. Ancora al vaglio della Polizia Locale di Conegliano la dinamica dell'incidente. Una distrazione, che ha fatto sì che Francesco perdesse il controllo del mezzo,  sembra al momento la causa più probabile della tragedia. 

Il ricordo della Vigor Conegliano basket

La morte di un ragazzo di diciassette anni ci lascia inebetiti, increduli tanto più di una persona che conosci. Il primo pensiero è per Francesco, per l’interruzione del suo progetto di vita, poi per i suoi genitori, per lo sforzo che dovranno fare per sopravvivere, poi per la sorellina, i nonni, i parenti tutti, e poi per tutti noi, perché la morte di un giovane colpisce tutta la comunità; ognuno viene toccato nell’affetto, nel senso di impotenza che ci spinge a riflettere, ad interrogarci, a ricercare un senso nella perdita. Una vita che si spegne troppo presto ci toglie un po’ di futuro e di fiducia.

Si dice che la perdita di un figlio è l’evento più devastante che un essere umano possa sperimentare. Sappiamo che ha ragione, è l’inversione dell’ordine naturale delle cose. Noi della Vigor abbiamo avuto il privilegio di conoscere Francesco quando militava nelle giovanili con la squadra del 2005. Purtroppo l’under 15 è stata per lui l’ultima categoria in cui ha militato, poi decise di smettere con la palla a spicchi e seguire la sua passione che erano le moto. Il presidente Luca Tintinaglia, assieme a tutto il Consiglio direttivo, ai collaboratori, allenatori e agli atleti (soprattutto i compagni di squadra del 2005), si stringono in un grande abbraccio a mamma Laura a papà Leonardo e la sorella Sofia. Arrivederci Francesco!!!

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La tragedia del 17enne, il paese si stringe intorno alla famiglia. Il ricordo degli amici

TrevisoToday è in caricamento