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Cronaca San Zenone degli Ezzelini / Via Guglielmo Marconi

Incendio alla macelleria islamica, sotto inchiesta i gestori

Ad incastrare Maria Karouach, i due fratelli ed il padre, titolari della "Halal Planet Fruit" di San Zenone degli Ezzelini, sarebbe una bottiglietta di acqua minerale riempita di benzina, con cui sarebbe stato appiccato il fuoco. Il rogo, da subito definito come doloso, era avvenuto nella notte del 25 febbraio 2021

Maria Karouach, i due fratelli ed il padre, gestori del negozio "Halal Planet Fruit" di San Zenone degli Ezzelini, sono finiti nel registro degli indagati per l'incendio che nella notte del 25 febbraio 2021 ha devastato la propria attività. Secondo le indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Castelfranco Veneto e dal nucleo di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco di Treviso la famiglia marocchina avrebbe pianificato e messo in atto l'incendio che ha distrutto il negozio, oggi trasferito nel centro di San Zenone, non distante dalla chiesa, in via Roma. Ad incastrare i Karouach sarebbe in particolare una bottiglietta di acqua minerale Guizza, riempita per un quarto della sua capienza di benzina, con cui sarebbe stato appiccato il fuoco e che è stata ritrovata, integra, all'interno del negozio di via Marconi. In base all'ipotesi investigativa sarebbero stati gli stessi gestori a lasciarla li. A riportare la notizia è la Tribuna di Treviso in edicola oggi, lunedì 10 gennaio.

L'incendio, divampato attorno alle 4.30 del mattino, fu segnalato ai pompieri da un automobilista di passaggio che ha visto fiamme e fumo uscire dal negozio. I vigili del fuoco compresero fin da subito che si trattava di un rogo doloso. Alla famiglia marocchina sono stati sequestrati cellulari e computer, a caccia di elementi utili per suffragare la tesi degli inquirenti che nel corso dell'indagine si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche e ambientali. Il movente sarebbe da addebitare, secondo gli investigatori, a motivi assicurativi ma i Karouach, come sottolineato dall'avvocato difensore Fabio Targa del Foro di Padova, non erano proprietari dello stabile e la sola merce andata distrutta era assicurata. La famiglia marocchina, sei mesi prima del rogo, aveva subito un grave gesto intimidatorio: ignoti avevano esploso due colpi di fucile contro la vetrata. Sempre nel 2020 una maxirissa per alcuni posti auto di fronte al negozio aveva provocato sei feriti tra cui il padre di Maria Karouach.

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