Sorpasso e schianto a San Biagio, una donna accusa: «L'ha fatto apposta»
Un incidente dalla dinamica "normale" ha attirato le attenzioni del pubblico ministero Andretta, che ha dato incarico affinché venga stimata la volontarietà della manovra
Un litigio, poi la manovra. «Lo ha fatto apposta». Sembrano una storia fotocopia di quella raccontata da Giorgia Biglieri, la ex di Cristian Barzan che, secondo la Procura di Treviso, il 7 giugno del 2019 andò a sbattere volontariamente contro la macchina di Giuseppina Lo Brutto, causandone la morte in un tremendo schianto. Ma i fatti, questa volta, risalgono a un mese fa: un incidente dalla dinamica "normale" che ha attirato però le attenzioni del pubblico ministero Anna Andretta, che ieri mattina ha dato incarico affinché venga stimata la volontarietà della manovra.
Il sinistro è accaduto nel tardo pomeriggio di sabato 14 novembre e San Biagio. Sono le 19 quando una vettura sfreccia veloce lungo la strada regionale 53, all'incrocio con Via Prati. A bordo c'è un 35enne, che ha bevuto qualche bicchiere di troppo, e una ragazza. Lei sostiene che, al momento di sbattere, sarebbero stati presi da un litigio. Volano parole grosse quando l'uomo decide infatti di effettuare una manovra estremamente azzardata: ingrana la marcia e mette il piede a tavoletta sull'acceleratore e supera un'altra vettura. Ma al momento di rientrare sulle destra l'automobile impatta contro un'altra macchina che viaggia sulla corsia opposta. Il mezzo in sorpasso, nel tentativo estremo di riportarsi sulla carreggiata tocca anche il sorpassato e il risultato è una carambola a tre, le cui conseguenze si limitano a un paio di feriti lievi e modesti disagi per la viabilità. Ma ci sono le parole della donna, che sembrano disegnare uno scenario del tutto diverso. «Stavamo litigando - dice - e ha un certo punto l'ho visto che sorpassava. L'ha fatto apposta ad andare contro l'altra macchina». Il sostituto procuratore Anna Andretta, il magistrato che indaga sui fatti, ha quindi dato ieri incarico ad un proprio consulente, l'ingegner Pierluigi Zamuner, di effettuare una perizia sulla dinamica dell'incidente. A partire dalla velocità per arrivare alla traiettoria del mezzo con alla guida il 35enne fino alla presenza di significativa tracce di frenata per cercare un riscontro oggettivo alla parole della giovane donna, che ha parlato di un gesto volontario. L'uomo rischia di passare da una imputazione per guida in stato di ebbrezza e forse lesioni al ben più grave reato di tentato omicidio.