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Cronaca

Sarebbe stata bullizzata perchè omosessuale, assolti i genitori

Oggi, 19 ottobre, si è concluso il processo (in abbreviato) alla madre e al patrigno di una ragazza che denunciava maltrattamenti a causa del suo orientamento sessuale

Nessun maltrattamento a causa del presunto orientamento sessuale. E' questa la conclusione a cui è arrivato oggi, 19 ottobre,  il processo in abbrevviato a due coniugi dell'hinterland trevigiano accusati dalla figlia della donna di averla "bullizzata" a causa della sua scelta di avviare un relazione con un altra ragazza.

La storia aveva tutte le caratteristiche per apparire un clamoroso caso di discriminazione e quello che la rendeva terribile è che sarebbe accaduta al'interno delle mura domestiche. I due genitori, un 45enne e una 48enne, sarebbero infatti stati protagonisti di atteggiamenti denigratori e umilianti che avrebbero raggiunto il proprio culmine quando, all'incirca tre anni fa, lei si "innamora" di un'altra ragazza, conosciuta sui banchi di scuola di un istituto tecnico. Madre e padre avrebbero provato a dissaduerla dal continuare la relazione, poi, secondo le accuse, si sarebbero imposti, ad esempio sequestrandole il cellulare e nascondendole le scarpe in modo che non potesse uscire. Fino a quando, nell'agosto del 2019, lei scappa e insieme all'amica va ai carabinieri a denunciare.

Padre e madre, difesi dagli avvocati Diego Melioli e Giorgio Canal, sono comparsi di fronte al giudice per l'udienza preliminare Angelo Mascolo che li aveva ammessi all'abbreviato, condizionato alla deposizione dei due che hanno comunque preferito attenersi alle loro dichiarazioni già contenute nel fascicolo. La sentenza è di non luogo a procedere per i fatti antecedenti al 2014, caduti in prescrizione, e assoluzione per gli altri perchè "il fatto non sussiste"

La giovane, che la tempo dei fatti era una minorenne, è stata praticamente allevata dalla nonna. Fino a quando nella sua vita e in quella della mamma, una ragazza madre, non entra quell'uomo, che in poco tempo diventa il marito della donna. Poi la nascita del fratellastro, che, stando alla denuncia, rappresenta una sorta di spartiacque. Da quel momento infatti i rapporti tra lei e due genitori si fanno particolarmente tesi, tanto che la madre avrebbe deciso anche di portarla da uno psicologo. Ma è nel 2019 che la situazione precipita: la giovane, che in precedenza aveva avuto dei brevi rapporti con ragazzi, conosce quella compagna più vecchia di lei. Le due si innamorano e iniziano un rapporto di cui però il padre adottivo non vuole sentre neppure parlare. «Sei una figlia di m...» le avrebbe detto in più di una occasione. E avrebbe rincarato la dose chiamandola "lesbica" e dandole della poco di buono. In una occasione l'avrebbe anche presa per il collo, lasciandole dei segni evidenti.  

Malgrado gli ostacoli lei però continua la sua frequentazione con l'amica, fino al 28 agosto del 2019, quando organizza la propria fuga da casa. E con la compagna decide di andare a sporgere querela. A quel punto il padre, saputo della denuncia, l'avrebbe umiliata, lanciandole addosso il cibo per schernirla. La ragazza, al momento, abita a casa di una zia da parte di madre. Gli avvocati delle rispettive parti si sono accordati perchè per un accordo transattivo e venga e così è stata ritirata la costituzione come parte civile.  

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