
Bufera sul mondo degli scacchi trevigiani: gare truccate, sospeso un giovane campione
Scandalo sportivo di grandissimo rilievo nel mondo degli scacchi. Le gare del torneo svoltosi nel gennaio 2017 a Montebelluna sarebbero state comprate da alcuni partecipanti
MONTEBELLUNA Uno scandalo simile in molti se lo sarebbero aspettato nel mondo del calcio e invece mazzette e corruzioni hanno fatto il loro ingresso anche nel pacato mondo degli scacchi dove in queste ore si sta consumando una vicenda giudiziaria senza precedenti.
Tutto ha avuto inizio dalla segnalazione di una decina di campioni italiani, tra cui due grandi giocatori montebellunesi come Michele Godena e il russo Danyyl Dvirnyy, che hanno portato alla luce un grave problema di etica sportiva nel mondo degli scacchi. In particolare, a finire nell'occhio del ciclone, è stato il torneo disputatosi lo scorso gennaio proprio a Montebelluna dove, stando a quanto riportato dalla Federazione scacchistica italiana, sarebbe avvenuto uno scambio di favori illecito che avrebbe portato a una combine sui risultati delle gare, truccate in cambio di soldi (le partite sarebbero state comprate per delle cifre che al massimo hanno raggiunto i duecento euro a incontro) per far avanzare alcuni giocatori nella classifica generale. A essere condannati dalla giustizia sportiva sono stati quattro campioni, italiani e stranieri, tra cui spicca il nome del diciannovenne Pier Luigi Basso, talento della scacchiera trevigiana nominato per ben due volte campione Under 20. La sua colpa, secondo la giustizia, sarebbe quella di aver promosso e favorito l'illecito in corso al torneo montebellunese, organizzato dal circolo Vergani di cui lui è vicepresidente. Il ragazzo, per il momento nega le accuse che gli sono state rivolte, parlando di una grande incomprensione e dichiarando di voler chiedere una piccola riduzione della pena da cinque a due mesi di sospensione. Una richiesta che ora dovrà essere valutata dai giudici