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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Schede ospedaliere, Treviso punto di riferimento per anatomia patologica

La Giunta regionale ha approvato il primo step della riforma della sanità. L'Ulss 9 resta il riferimento regionale per le sue eccellenze, tra le quali la terapia del dolore

Sono state approvate martedì dalla Giunta regionale le tanto attese schede di dotazione ospedaliera e territoriale. Si concretizza così l'imponente riforma della sanità veneta delineata dal nuovo Piano Sociosanitario Regionale.

La manovra mira a rafforzare la sanità territoriale con la nascita degli ospedali di comunità e delle medicine di gruppo integrate, per portare le cure più vicine alla gente.

Non è stato operato nessun taglio di posti letto, ma sono stati diminuzione quelli per acuti, a favore dell’attivazione di letti di comunità, con conseguente aumento del numero di primariati, che passa dagli attuali 727 a 754.

La riforma prevede poi il potenziamento dell’urgenza-emergenza per dare risposta ai casi gravi entro la proverbiale “golden hour” e il mantenimento di tutte le eccellenze attualmente presenti negli ospedali per acuti suddivisi in Hub di riferimento Europeo, per le Ulss di Padova e Verona, e in Hub di riferimento provinciali, per gli ospedali capoluogo, e infine in nosocomi “di rete”, tarati sull’assistenza di circa 200 mila abitanti l’uno.

TREVISO - Per quanto riguarda la Marca trevigiana, l'Ulss 9 di Treviso rimane il punto di riferimento regionale per l'Anatomia Patologica e per la terapia del dolore, ma centro HUB per alcune specialità anche per la provincia di Belluno.

E' stata poi confermata la clinicizzazione di sette reparti e la clinicizzazione di Anatomia Patologica, mentre quello di Motta di Livenza resta l'ospedale riabilitativo a valenza regionale.

Ad Asolo è stata stabilita l'attivazione dell’U.O. di Chirurgia oncologica toracica, Breast Unit Radioterapia ed Emodinamica h24, mentre alla Ulss 7 Pieve di Soligo è stata determinata l'Emodinamica h24 e l’U.O. di Chirurgia della Laringe dell’ospedale di Vittorio Veneto come punto di riferimento regionale.

COMMENTI - Il presidente Luca Zaia ha definito la riforma “epocale, non solo perché viene dopo 17 anni dal precedente Piano Sociosanitario, ma perché disegna un’organizzazione sanitaria moderna e capace di essere efficiente per vari anni a venire. Siamo già molto più avanti di altri in giro per l’Italia – ha aggiunto - perché il nostro tasso medio di ospedalizzazione è di 7 giorni contro i 30 di alcune altre Regioni, e con questa riforma manterremo la leadership nazionale".

Il governatore del Veneto ha ringraziato in particolar modo gli assessori Coletto e Sernagiotto, il segretario regionale Domenico Mantoan e tutti i tecnici, “che hanno fatto un lavoro enorme e difficile nell’interesse della comunità veneta”.

Questo è un lavoro lungimirante – ha fatto eco a Zaia Coletto – portato avanti sulla base di precisi parametri validi a livello nazionale come il tasso di 3,0 posti letto per acuti per mille abitanti e di 0,5 posti letto per mille abitanti dedicati alla riabilitazione e alla lungodegenza. Questa nostra organizzazione – ha aggiunto – farà scuola in Italia, anche per il forte rilancio della medicina sul territorio, che porta la salute più vicina allla gente, l’80% della quale non ha bisogno di un ospedale per acuti, ma di cure e servizi diffusi sul territorio. Ora il tutto – ha concluso – passa al vaglio della Commissione sanità del Consiglio regionale e siamo sin d’ora totalmente disponibili a valutare assieme ogni proposta diversa o migliorativa”.

Per l'assessore Sernagiotto l’ospedale di comunità rappresenta una scelta "innovativa e fondamentale", in quanto "toglie ricoveri impropri negli ospedali per acuti e garantisce maggiore assistenza e serenità alle persone e alle loro famiglie".

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