Licenziamenti alla Berco, lavoratori in corteo a Castelfranco

Si fa sempre più concreto il rischio di chiusura per lo stabilimento Berco di Borgo Padova, a Castelfranco Veneto.

Saltate le trattative con Thyssen Krupp, proprietaria del marchio, i quasi 400 operai castellani temono per la sopravvivenza del loro posto.

Da lunedì i dipendenti dello stabilimento trevigiano sono in sciopero, tre ore per ogni turno. E martedì si replica e si rilancia con uno stop di otto ore, in ogni polo a rischio, per chiedere l'intervento delle pubbliche amministrazioni. I licenziamenti annunciati, in Italia, superano le 600 unità.

A Castelfranco Veneto, lunedì, i lavoratori hanno ottenuto un incontro con il sindaco Luciano Dussin, che è intervenuto alla prima assemblea prima del vertice ministeriale e offerto la massima disponibilità per richieste che riguardino il potenziamento della presenza Berco.

Dussin ha tuttavia sottolineato che nessuna proposta in tal senso è venuta dalla multinazionale Thyssen Krupp.

Martedì mattina i lavoratori Berco castellani hanno dato vita a un corteo che, dalla sede dell'azienda, si è snodato verso il centro di Castelfranco, fin dentro le mura, per fermarsi davanti al municipio.

Secondo quanto riportato dal rappresentante Fiom nella Rsu, Costantino Santinon, la ristrutturazione dell'azienda e il pareggio dei conti sarebbero mirate alla sua vendita.

Nessuna risposta tuttavia è stata data ai sindacati in merito al potenziale acquirente della Berco. Il timore dei lavoratori è che una volta rilevata, l'azienda venga sottoposta a una nuova ristrutturazione, con conseguente chiusura dello stabilimento di Borgo Padova.

Intanto la procedura di mobilità è già partita e proprio per questo gli operai sono scesi in piazza a protestare, nel disperato tentativo di riattivare un tavolo di trattive con Thyssen Krupp e fermare i licenziamenti.