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Cronaca San Vendemiano

Gli alunni trevigiani della Steiner saranno i primi diplomati in biodinamica e bioedilizia

Cibo, educazione e case eco-sostenibili: i ragazzi della scuola steineriana di Zoppè hanno organizzato uno speciale convegno per l'intera giornata di domenica 11 marzo

SAN VENDEMIANO Circa un anno fa, durante un’assemblea di classe, il gruppo di diciottenni dell’allora 12^ classe della Libera Scuola Steiner “Waldorf Novalis” di San Vendemiano aveva deciso di organizzare un evento “che parlasse di temi attuali, capaci di far sorgere nuove riflessioni negli animi delle persone”.

I ragazzi, classe 1998-1999, oggi frequentano la 13^ (quinta superiore) e sono prossimi alla maturità. Molti di loro sono compagni dai tempi dell’asilo e sono di fatto i primi ad aver avuto la possibilità di frequentare l’intero ciclo di studi ideato da Rudolf Steiner, filosofo e pedagogista di fama internazionale. Grazie ad un piano di studio ed esperienze pratiche intessute nella realtà contemporanea e con gli adattamenti ritenuti necessari dagli insegnanti per favorire i futuri professionisti nell’avviare un dialogo con il territorio sul piano lavorativo, si sono accesi entusiasmi nati da questo rinnovato sguardo verso il futuro comune. Forti di questo legame, frutto di tanti anni di frequentazione, i ragazzi hanno sentito l’impulso di portare la loro esperienza  incontro ai compagni più giovani e a tutti coloro che sono sensibili a queste tematiche. I giovani hanno deciso quindi di organizzare una full immersion nei temi che hanno caratterizzato la loro esperienza scolastica: agricoltura biologica, biodinamica, bioedilizia e sostenibilità che sono anche i due indirizzi tra i quali hanno potuto scegliere al termine del primo biennio. Per affrontare al meglio tematiche così poderose, all’evento che si terrà domenica 11 marzo alla Libera Scuola Steiner-Waldorf “Novalis” a Zoppè di San Vendemiano, i ragazzi hanno scelto di far parlare i più significativi esperti del settore. In particolare, si discuterà della salutogenesi dell’uomo e del pianeta. 

Un concetto, quello della “salutogenesi”, che non è ancora noto ai più. Una prospettiva che venne sviluppata negli anni Settanta da Aaron Antonovsky, capace di descrivere lo sviluppo della salute come un processo di scoperta e di utilizzo delle sue fonti che ognuno di noi possiede. Secondo il sociologo, la salute umana non è una realtà statica bensì un “processo in continua evoluzione”. Per questa ragione incoraggiava i pazienti a diventare essi stessi la “propria fonte di salute” per guarire da una malattia. “Essendo un tema molto vasto, abbiamo deciso di svilupparlo in tre ambiti strettamente legati al nostro corso di studi”, spiegano i ragazzi. “Nella prima conferenza tratteremo l’origine del cibo e il suo sviluppo nel tempo, in relazione all’evoluzione umana. Nella seconda conferenza parleremo delle case ecosostenibili, per il benessere dell’uomo e per la salute della Terra. Nella terza conferenza verrà affrontato il tema delle  nuove frontiere educative con particolare attenzione alle conseguenze che derivano dal fatto di escludere la dimensione spirituale umana nell’atto educativo”. Un evento che sarà il coronamento ideale alla conclusione del percorso di studi che sta portando questi giovani a essere i primi diplomati italiani in biodinamica e bioedilizia.

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