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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Spresiano

Aggredire i genitori per avere soldi non è reato: il denaro è dovuto

Lo stabilisce la Corte d'Appello, che ha escluso il reato di estorsione per un trentasettenne di Spresiano che costringeva il padre pensionato a dargli soldi

Se il figlio pretende denaro e lo fa aggredendo i genitori, non commette alcun reato, perché mamma e papà hanno il dovere di aiutare e assistere la prole in difficoltà. A stabilirlo è la Corte d'Appello, che ha escluso il reato di estrosione nei confronti di un trentasettenne di Spresiano, che in cinque anni ha sottratto al genitore anziano centodiecimila euro.

Lo scorso aprile l'uomo era stato condannato dal Tribunale di Treviso a un anno per aver maltrattato il padre allo scopo di ottenere il denaro che gli serviva per acquistare cocaina, mantenere la casa di Cortina e la moglie malata.

Secondo la Procura, le quotidiane richieste di soldi erano corredate da violenze fisiche e verbali e minacce nei confronti del padre. Per sfuggire alle aggressioni del figlio il pensionato aveva addirittura deciso di lasciare la propria casa.

Ad aprile il trentasettenne era stato condannato per maltrattamenti, ma non per il reato di estorsione, perché secondo i giudici i soldi da lui richiesti gli erano necessari per vivere. La sentenza ha sbigottito il procuratore generale di Venezia, che ha deciso di impugnarla per ottenere una pena più severa nei confronti dello spresianese.

Ma la Corte d'Appello ha confermato la sentenza di primo grado. "I giudici hanno richiamato la norma che scrimina questi reati nell’ambito familiare – ha spiegato il difensore del trentasettenne – In altre parole: viene riconosciuta la solidarietà che deve unire i familiari. Quindi il genitore era tenuto ad aiutare il figlio che, comunque, non gli ha usato violenze fisiche".

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