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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sequestri per mezzo milione di euro: la finanza inguaia un Rom

Le fiamme gialle di Treviso hanno applicato per la prima volta la nuova normativa antimafia in materia di misure di prevenzione patrimoniale

TREVISO Momento storico nella Marca trevigiana. Nel weekend è stato infatti eseguito un ingente sequestro di beni da parte della guardia di finanza, sulla base della nuova normativa antimafia in riferimento alle misure di prevenzione patrimoniale, all'interno dell'Operazione Gipsy.

Nel caso specifico a finire nel mirino dei finazieri è stato un malvivente di etnia Rom, B.S., che ormai da tempo viveva agiatamente con tutta la famiglia nel trevigiano, nonostante le modeste dichiarazioni dei redditi dell'intero nucleo non superassero i 15mila euro in ben tredici anni di contributi. Nel loro patrimonio si trovavano infatti diverse auto di lusso, di cui molte intestate ad una convivente, numerosi rapporti finanziari e persino una villetta di pregio su due piani e con piscina appena fuori le mura del centro città e registrata al catasto locale come semplice deposito. Secondo inoltre alcune prime stime, si parla di un sequestro di beni per oltre mezzo milione di euro, il tutto disposto dal Procuratore della Repubblica del Tribunale Ordinario di Treviso Dott. Michele Dalla Costa dopo una lunga indagine che ha dimostrato come grazie ai proventi di numerose attivita' illecite, l'indagato ha accumulato nel tempo un cospicuo patrimonio sia immobiliare che mobiliare.

La guardia di finanza di Treviso, coordinata dal Capitano Calimero, ha così controllato nel dettaglio i conti correnti della famiglia, le varie polizze di pegno a loro intestate e persino nove autovetture che risultano ad oggi a nome di diversi componenti della famiglia, ma che si trovano sparse su tutto il territorio italiano. A capo di questo piccolo consorzio criminale il già citato capofamiglia B.S. e il figlio B.I., entrambi molto conosciuti alla cronaca e alle forze dell'ordine per molteplici precedenti in riferimento a truffe, usure e riciclaggi, tanto che entrambi stanno già scontando alcune pene passate all'interno della casa circondariale di Santa Bona. Per quanto concerne però i beni fatti oggetti di sequestro, si attende nelle prossime settimane il provvedimento di confisca a fronte di un tenore di vita non commisurato alle dichiarazioni dei redditi pervenute negli ultimi anni. A tradire la famiglia il possesso di due rottweiler a guardia dell'abitazione, di un idromassaggio e di diversi dipinti alle pareti, oltre delle singole auto presenti nel P.R.A. 

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