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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Sernaglia della Battaglia

Morto sulla pista di motocross, in 800 per l'ultimo saluto ad Andrea Simeon

Il 26enne di Sernaglia della Battaglia ha perso la vita domenica scorsa, 30 ottobre, mentre si trovava sul tracciato “Tazio Nuvolari” di Mantova per il Campionato Regionale Nord Est. Ieri, sabato 5 novembre, il funerale

Erano almeno 800 le persone, tra amici, conoscenti o semplici cittadini, che hanno voluto partecipare al funerale di Andrea Simeon che si è svolto sabato mattina, 5 novembre, presso la chiesa arcipretale di Sernaglia della Battaglia. Un'intera comunità ha voluto stringersi attorno ai genitori, Remo e Susanna, alla fidanzata Silvia e ai parenti, ancora sotto choc per il tragico destino del 26enne sernagliese che ha perso la vita domenica scorsa, 30 ottobre, nella pista di motocross “Tazio Nuvolari” di Mantova, dove era in corso il Campionato Regionale Nord Est. Andrea si era laureato in Ingegneria all’Università degli Studi di Trento e stava lavorando proprio nel capoluogo trentino dove in molti sono stati colpiti dalla sua tragica fine. A celebrare il funerale è stato il parroco di Sernaglia, don Mirko Dalla Torre.

Grande appassionato di moto, a 11 anni era entrato nel Motoclub “Tre Pini” di Montebelluna ma non aveva mai trascurato gli studi: l’amministrazione comunale di Sernaglia della Battaglia lo aveva premiato dopo l’ottimo risultato ottenuto all’esame di maturità all’Isiss “Giuseppe Verdi” di Valdobbiadene.

«Solo il silenzio, le lacrime, lo sconforto e la tristezza possono esprimere i sentimenti di dolore e di angoscia per la perdita improvvisa e inaspettata di Andrea e possiamo solamente balbettare povere parole umane di conforto alla mamma Susanna, al papà Remo e a Silvia» ha detto il sacerdote «Ora non può esisterci altro che il sentimento del turbamento a partire da noi adulti per finire con voi, cari giovani amici di Andrea, che oggi dovete fare i conti con la realtà più misteriosa e angosciante per l’essere umano: la morte! Voglio immaginare che se Andrea potesse parlare in questo momento, userebbe le parole di una famosa canzone di Vasco Rossi a voi senz’altro nota: Voglio trovare un senso a questa vita perché questa vita un senso non ce l’ha. Una morte così incomprensibile fa sorgere in ognuno la domanda se la vita abbia un senso».

«Domenica scorsa, in quell’ultima sua gara e in tutte le gare» ha aggiunto ancora don Mirko «Andrea ha dato e dava il meglio di sé. Anche noi dobbiamo dare il meglio di noi stessi in questa vita terrena, ogni giorno, ogni momento. Anche noi dobbiamo sforzarci di vincere le nostre resistenze, i nostri egoismi per avere una vita vincente. So che in questo momento ciascuno di voi si chiederà come possa essere buono Dio se permette simili cose. Forse però ci siamo dimenticati che la vita che abbiamo in dono è fragile e che, come un fiore, può appassire da un momento all’altro».

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