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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Sernaglia della Battaglia

Cocaina assunta prima dello schianto, sconto in appello per l'imprenditore

Luca Leiballi, 54enne titolare della Santa Giustina Carni, ha rinunciato ai motivi dell'Appello e trovato un accordo con la Procura generale sulle pena, ridotta a 4 anni a 10 mesi. Il 23 maggio del 2017 aveva centrato il camioncino di Ferrante Battistin, 52enne di Vidor, uccidendolo. Ma si era messo al volante privo di patente

Ha rinunciato a tutti i motivi dell'Appello, trovando con la Procura Generale un "accordo" sulla quantificazione della pena. Così Luca Leiballi, 54enne imprenditore e titolare della Santa Giustina Carni, condannato in prima istanza a Treviso per l'omicidio stradale, avvenuto il 23 maggio del 2017, di Ferrante Battistin, operaio edile 52enne di Vidor, ha chiuso il processo di secondo grado con uno "sconto" di pena: da 6 anni a 4 anni e 10 mesi. Leiballi, che era stato giudicato in abbreviato dal gup Piera De Stefani, si sarebbe messo alla guida di un furgoncino poco dopo aver assunto cocaina, come riportato dalle varie perizie mediche. Sono state confermate anche le statuizioni civili: una provisionale, immediatamente esecutiva, di 200 mila euro in favore della moglie e danni da risarcirsi a seguito di giudizio civile.

L'’incidente si era verificato alle 6.50, tra Pieve di Soligo e Sernaglia della Battaglia. Con Battistin  a bordo del camion, seduto sul sedile del passeggero, viaggiava il collega Gianni Tormena. Come ogni mattina si stavano recando insieme in uno dei cantieri della ditta edile per la quale lavoravano, la Vanin Movimento Terra di Valdobbiadene. L’unico testimone che ha assistito alla tragedia ha raccontato agli agenti della polizia stradale intervenuti sul posto di aver notato all’improvviso provenire dal senso opposto un furgone che lo ha schivato di poco, sebbene si fosse spostato tutto a destra, che subito dopo è andato a colpire frontalmente il camion che gli viaggiava davanti.

A bordo di quel furgone rosso viaggiava, solo a bordo, Luca Leiballi, che nei successivi controlli disposti dalle autorità è risultato positivo alla cocaina sia nel sangue che nelle urine e che, inoltre, guidava senza patente, poiché revocata dalla prefettura di Belluno il 10 settembre 2016 per non aver ottemperato all’obbligo di sottoporsi agli esami di idoneità tecnica disposti dalla motorizzazione di Treviso nel gennaio 2016. In quei tragici momenti, a bordo del camion, Battistin e Tormena se lo sono improvvisamente visto materializzare addosso: nel terribile schianto la parte sinistra dell’abitacolo, nella quale era seduto Battistin, si è completamente disintegrata e il 52enne non ha avuto scampo.

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