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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Salgareda

Una serra enorme di marijuana nel seminterrato di casa: denunciato un 40enne

La polizia ha scoperto a Salgareda una vera e propria "fabbrica di droga": sequestrate una cinquantina di piante, oltre a moltissimo materiale per la produzione e il confezionamento

SALGAREDA Nel corso della settimana il personale della polizia giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Treviso è stato impegnato in attività di controllo di esercizi commerciali di compravendita di veicoli. Durante uno dei controlli, a Salgareda, nell’attesa dell’arrivo del titolare dell’attività gli agenti, opportunamente appostati per non essere notati, hanno percepito improvvisamente un forte ed inconfondibile odore di sostanza stupefacente di tipo marijuana diffondersi nell’aria della zona. In considerazione del fatto di trovarsi all’aperto, gli stessi hanno quindi ritenuto di trovarsi nelle immediate vicinanze di ingenti quantitativi di droga e, per questo, hanno a quel punto deciso di concentrare la loro attenzione per individuare il luogo di provenienza dell’odore.

Fabbrica di marijuana a Salgareda

Con molta attenzione e parecchio “fiuto”, i poliziotti hanno così individuato non lontano dal luogo del proprio appostamento un’abitazione che presentava tutti i serramenti chiusi e dalla quale sembrava provenire tale odore. Per questo motivo si sono subito appostati in prossimità dello stabile per controllare i movimenti di persone che ne facevano accesso. Pazientando alcune ore, nella serata è arrivata una Volkswagen Polo che ha parcheggiare proprio di fronte all’accesso dell’abitazione con i serramenti chiusi. Gli operatori ha quel punto hanno provveduto pertanto a fermare ed identificare il conducente, C.F., 40enne residente proprio presso il civico su cui si erano concentrate le loro attenzioni. Essendo il giovane controllato risultato pregiudicato per reati specifici in relazione alle sostanze stupefacenti, la polizia ha iniziato a fargli numerose domande per chiarire la sua posizione e capire meglio la situazione, suscitando un certo nervosismo nel giovane. In particolare, quando gli è stato chiesto se fosse in possesso di sostanza stupefacente, il controllato è entrato in un evidente stato di agitazione e ha negato nella maniera più assoluta la detenzione di qualunque sostanza illecita.

Tuttavia, con poche altre domande “a tema”, lo stesso ha iniziato a contraddirsi per poi ammettere di detenere nella sua abitazione pochi grammi, massimo una ventina, di sostanza vegetale di tipo marijuana. Alla richiesta di consegnarla loro, il controllato ha risposto subito positivamente, entrando nell’abitazione ed uscendone pochi istanti dopo con un foglio di giornale accartocciato contenente della sostanza vegetale di colore verde presumibilmente di tipo marijuana. I poliziotti però, che si trovavano molto vicino alla porta di ingresso, nelle fasi di entrata ed uscita del soggetto, ad ogni apertura e chiusura della porta di casa, sentivano vere e proprie “ventate” di fortissimo odore di sostanza stupefacente e per questo si sono in poco tempo convinti sempre più della consistente presenza di sostanza nell’abitazione. Ulteriormente confortati nei sospetti anche dalla qualità della sostanza e dal quantitativo che era stato consegnato, ben superiore ai millantati 20 grammi, i poliziotti hanno poi deciso di intervenire entrando nell’abitazione per sottoporla a perquisizione locale.

L’iniziativa è risultata estremamente propizia posto che all’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti quasi 1 chilogrammo di sostanza stupefacente pronta all’uso. In particolare, all’ultimo piano si trovavano una decina di piante recise di marijuana appese in un bagno di servizio per l’essicazione effettuata con un macchinario deumidificatore professionale. Nel mentre, sul pavimento del soggiorno, sono state individuate evidenti tracce di consumo molto recente. Naturalmente, tali elementi hanno fatto subito pensare gli operatori alla possibilità di coltivazione diretta da parte del soggetto di tali sostanze vegetali e, per questo, hanno continuato a setacciare i vani alla ricerca di una serra o qualcosa di simile.

La ricerca non è durata a lungo visto che, nei locali seminterrati dell’immobile, completamente isolato dall’ambiente esterno con pannelli di cartone utilizzati per sigillare le finestre e con un telo di nylon apposto nel vano scale per evitare di alterare il microclima lì presente, si trovava una vera e propria coltivazione in serra per la crescita delle piante di marijuana, costruita abilmente e con cura di ogni minimo particolare, con utilizzo di strumenti professionali come deumidificatori, 2 grow box di diverse misure (serre usate per la crescita e formazione delle piante a seconda della loro età, n.d.r.), un bilancino di precisione, lampade a neon, al plasma e ad incandescenza, 2 estrattori d’aria collegati mediante tubi termoisolati all’esterno della casa con filtro lungo il tubo di sfogo, una barra riscaldante, impianti d’irrigazione con pompe collegati a timer, ventilatori, kit di purificazione dell’acqua e bombole di monossido di carbonio, tutto curato alla perfezione per il nutrimento delle piante e per la fotosintesi necessaria al loro sviluppo. Indubbiamente un lavoro degno di un vivaista professionale con un investimento di migliaia di euro: basti pensare che le lampade citate, molte delle quali nuovissime, provengono dal mercato professionale olandese per la coltivazione della marijuana e costano diverse migliaia di euro, senza pensare a tutti gli altri impianti, come riferito molto professionali, utilizzati per assicurare una coltivazione di altissima qualità.

In questa sorta di microambiente, creato appositamente per tale attività, sono state infine rinvenute e sequestrate 19 piante in vaso già in fioritura e poste lungo 5 incavi in plastica attaccati l’uno all’altro mediante fascette e creati apposta come supporto per tenere isolate dall’umidità del pavimento le piante. Nella grow box di dimensioni più grandi sono state invece scoperte e sequestrate altre 27 piante di marijuana in vaso germogliate più recentemente ed appena fogliate. E’ quindi emerso chiaramente come il giovane di Salgareda curasse nel minimo dettaglio ed in maniera minuziosa una coltivazione di stupefacente, suddividendo la stanza in scomparti attrezzati da lampade UV, ventilatori, filtri per l’aria, impianto d’irrigazione e quant’altro indispensabile per un’ottimale produzione della sostanza, tale da far dedurre che il soggetto fosse in grado di gestire autonomamente la filiera di produzione della marijuana a partire dalla semina per finire al prodotto pronto per il consume, come rappresentato di seguito.

Facile ipotizzare le modalità di reperimento degli ingenti fondi necessari ad una attività così professionale e difficilmente riconducibili al lavoro di operaio presso una ditta di verniciatura del giovane. Per quanto sopra, C.F. è stato denunciato in stato di libertà e deferito all’Autorità Giudiziaria di Treviso per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti.

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