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Cronaca Silea

«Ti ammazzo con il coltello, ti lego con una corda e ti porto in Afghanistan»

Le pesantissime minacce di un afghano di 26 anni nei confronti di un carabiniere: lo straniero era stato bloccato mentre passeggiava, in piena notte, lungo la Postioma a Silea, rischiando di essere travolto

«Ti ammazzo con il coltello, ti lego con una corda e ti porto in Afghanistan»: aveva detto ad un carabiniere dopo essere stato fermato mentre camminava in piena sera in mezzo alla strada, lungo il tratto della Postioma che attraversa il comune di Silea, incurante del passaggio delle macchine. Ieri l'uomo, un afghano di 26 anni, senza fissa dimora, ha patteggiato una condanna a 4 mesi e 20 giorni di reclusione nel processo per direttissima in cui era accusato di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.

L'uomo era stato arrestato il 24 novembre scorso. Una pattuglia dei carabinieri di Silea lo aveva "intercettato" mentre camminava a piedi al centro della carreggiata della Postioma. Erano stati alcuni automobilisti ad avvisare le forze dell'ordine. Una volta arrivati sul posto i carabinieri hanno cercato di effettuare il riconoscimento dell'afghano, che ha però reagito sferrando un colpo al polso di uno dei militari. Poi, una volta portato in caserma per accertamenti, ha tirato un pugno ad una porta e un calcio alla sedia della stanza in cui era stato portato prima di lanciarsi  contro un vice brigadiere, spintonato contro un muro. E a quel punto sono volate le minacce: «Per te è finita - ha detto ad uno dei carabinieri che tentava di calmarlo - stasera facciamo i conti». Mentre all'altro ha intimato di stargli lontano aggiungendo: «Ti ammazzo col coltello, ti lego con una corda dietro all'aereo e ti porto in Afganistan».

Due giorni dopo questi fatti il 26enne, che era stato denunciato e rimesso in libertà e che attualmente si trova in custodia cautelare in carcere per aver tentato una rapina ad un supermercato per impadronirsi di due bottigliette di una bevanda energetica, è stato trovato a camminare nuovamente in mezzo alla strada sullo stesso punto in cui era stato "pizzicato" la prima volta. E anche nel secondo episodio aveva tentato di resistente all'intervento dei carabinieri.

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