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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Silea

Omicidio di Silea, il killer domani davanti al giudice

Secondo le prime ricostruzioni la tragedia è stata l'epilogo di una delle tante discussioni tra genero e suocero, che da decenni litigavano praticamente ogni giorno

Omicidio premeditato aggravato da motivi futili e abbietti. E' questo il reato che il sostituto procuratore Davide Romanelli, il magistrato che sta coordinando le indagini, contesta a Giovanni Padovan, il 91enne che domenica mattina ha ucciso a Silea con un colpo di fucile il genero Paolo Tamai, 63anni. L'anziano, che fin da subito si è attribuito la responsabilità dell'omicidio, comparirà domani mattina alle 11,30 davanti al giudice per le indagini preliminari Angelo Mascolo per l'interrogatorio di convalida dell'arresto, assistito dal difensore d'ufficio, l'avvocato Michele Visentin del Foro di Treviso.

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Per la Procura insomma Padovan voleva uccidere. Sul corpo di Tamai il pubblico ministero ha inoltre disposto l'autopsia, che verrà effettuata già domani dal medico legale Alberto Furlanetto. Secondo le prime ricostruzioni la tragedia è stata l'epilogo di una delle tante discussioni tra genero e suocero, che da decenni litigavano praticamente ogni giorno. Del 2004 Padovan aveva anche denunciato Tamai per lesioni. Nel frattempo non è stato ancora trovato il proiettile esploso dal fucile di caccia, sembra regolarmente detenuto dal 91enne, e che ha centrato il 63enne imprenditore, co-titolare della ditta "Automazione Trevigiana" di Fontane di Villorba, in pieno volto, penetrando nel cranio all'altezza dell'occhio destro. Gli inquirenti inoltre attendono un miglioramento delle condizioni della moglie di Tamai, che dopo aver trovato il marito a terrà in giardino già morto ha avuto un malore ed è stata ricoverata all'ospedale di Treviso in stato di choc, per poter ascoltare la sua versione dei fatti.

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