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Cronaca Castelfranco Veneto

Rifiuti tossici smaltiti in siti non autorizzati, indagati due dirigenti di Trenitalia Cargo

La società avrebbe assegnato un appalto all'ignara Padana Rottami per lo smaltimento di carri ferroviari con alcune componenti di amianto

CASTELFRANCO VENETO Così come accade per le auto, anche i carri ferroviari, quando diventano inutilizzabili vengono radiati da un registro e avviati verso la demolizione che avviene per lotti. Solamente che in Veneto è risultato che alcuni carri merci venissero rivenduti e reimmatricolati, per poi essere riportati a nuova vita, ma di fatto risultando molto pericolosi. Ad accorgersene sono stati gli agenti della Polfer che, nel corso di alcuni controlli più approfonditi, hanno trovato alcuni indizi che potevano ricondurre a un indebito smaltimento di rifiuti tossici pericolosi, in particolare amianto, in siti non autorizzati. In particolare c'era un cantiere all'interporto di Padova. L’intento era chiaramente quello di risparmiare sui costi della demolizione. Nei guai sono finiti due dirigenti di Trenitalia Cargo, entrambi romani, che sono stati iscritti nel registro degli indagati.

Lo smaltimento non autorizzato

Le indagini si sono così concentrate sulla Trenitalia Divisione Cargo, proprietaria dei carri in questione avviati alla demolizione presso un impianto della società trevigiana Padana Rottami (di Castelfranco Veneto) che si era aggiudicata una gara d’appalto per lo smaltimento di 4mila carri di tipo pianale. I sospetti la Polfer li ha avuti in quanto la Padana Rottami, già conosciuta per la sua attività sempre regolare e autorizzata a smaltire rifiuti non pericolosi, questa volta stava smaltendo carri ferroviari con alcune componenti di amianto, sostanza altamente tossica.  I sospetti sono stati ritenuti validi dal sostituto procuratore di Padova Francesco Tonon che ha delegato una serie di accertamenti, sopralluoghi ed esami della documentazione. Le verifiche hanno portato a rilevare l’assoluta estraneità ai fatti da parte della Padana Rottami e, a quel punto, i carri sono stati posti sotto sequestro.

In questi giorni sono arrivati i risultati delle perizie che hanno confermato la presenza di amianto. I documenti sequestrati a Trenitalia Cargo, inoltre, hanno confermato che l’azienda era a conoscenza dell’esistenza del materiale tossico e ciò nonostante aveva assegnato l’appalto alla Padana Rottami, non autorizzata a smaltire rifiuti pericolosi. 

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