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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Chiuso il Sole Luna Festival: ecco tutti i nomi dei vincitori

TREVISO  Cala il sipario sulla seconda edizione del Sole Luna Treviso Doc Film Festival, la manifestazione che per il secondo anno consecutivo ha portato nel capoluogo veneto documentari provenienti da ogni parte del mondo, sapendo coinvolgere e appassionare i numerosi spettatori presenti durante tutte le serate della manifestazione. Domenica sera all'Isola della pescheria, nel cuore della città, si è svolta la cerimonia di chiusura con la proclamazione dei film documentari vincitori.

Quattro sono i premi assegnati dalle altrettante giurie votanti. Gli studenti del Liceo Artistico di Treviso, coordinati dal prof. Guido Marchesini, hanno assegnato il premio per il Miglior Cortometraggio al film francese "We are become death" di Jean-Gabriel Periot, ritenuto “un valido spunto di riflessione, anche per un pubblico vasto ed eterogeneo (poiché) lo spettatore può immedesimarsi nel contesto rappresentato e la volontà del regista traspare con forza”, come scritto nella motivazione ufficiale. 

La giuria di musicisti ed esperti di musica composta da Giovanni Schievano, Simone Chivilò, Stefano Trevisi, Bob Benozzo, Silvia Gorgi ha assegnato il Premio “Soundrivemotion” per la Miglior Colonna Sonora al film "The silent Chaos" di Antonio Spanò, “sia per l’originalità della musica che per l'importanza e la contestualizzazione del sound in generale e in cui il rapporto suono e assenza di esso, viene esplorato come nuova forma di linguaggio” si legge nel verdetto. Il film racconta la storia straordinaria della comunità di sordi di Butembo in Congo, un ritratto intenso di chi non ha voce né speranza, eppure non cessa di combattere per la propria dignità.

Il premio del pubblico è invece andato all'applauditissimo "A Mother's Dream - Ma na sapna" di Valerie Gudenus, storia di sei donne seguite nelle diverse fasi della maternità surrogata in una clinica nel nord-ovest dell’India.

La giuria composta da Tobia Scarpa, Cristina Cason, Roberto Cortellazzo Wiel, Paola Di Giuseppe, Nicola Tognana, chiamata ad assegnare il Premio Città di Treviso al Miglior Lungometraggio, ha proclamato vincitore assoluto del festival il film israeliano "Almost Friends" di Nitzan Ofir, “apologo triste su una educazione al razzismo da parte degli adulti esorcizzato dalla speranza che un mondo diverso sarà possibile se rieducato dal cuore dei bambini”, si legge nel verdetto della giuria. Due ragazze s’incontrano sul web:  sono Samar, dodici anni, figlia di un’arabo-israeliana e di un palestinese della Cisgiordania, e Linor, undici anni, nata in un insediamento ebraico nella striscia di Gaza che vive a Tlamim, un villaggio di religione ebraica. Lod e Tlamim si trovano a soli sessantasette chilometri di distanza, ma una voragine nazionale, culturale e ideologica li separa. Grazie a un programma educativo-tecnologico, iniziano un’innocente corrispondenza via mail. S’incontreranno poi di persona e inizierà un’esperienza nuova, profonda, sorprendente.

Menzioni speciali infine sono state assegnate all'italiano "Terra di transito" di Paolo Martino e a "La verdad bajo la terra. Guatemala, el genocidio silenciado" di Eva Vilamala sul genocidio delle popolazioni indigene del Guatemala.

Un regalo speciale è stato inoltre riservato per il progetto formativo Ambulante Más Allá, ideato dall'attore Gael Garcia Bernal e oggetto di un focus durante il festival. Grazie al sostegno di Lions Club Treviso Eleonora Duse, è stata infatti acquistata una telecamera Go Pro Plus che arricchirrà le risorse tecniche di cui i partecipanti messicani al progetto, tutti filmmaker non professionisti privi di adeguata strumentazione, potranno godere.

Quindi la presentazione dei video-lavori del contest Smartdoc Sharing Food, un'iniziativa nata con lo scopo di promuovere la condivisione del cibo attraverso l'utilizzo dei social media, e il coinvolgente spettacolo musicale "Il viaggio di Giuseppantonio da Napoli a Marsiglia" del maestro di musica popolare Ambrogio Sparagna, reso possibile col sostegno di Poste Italiane. 

Gabriella D’Agostino, direttore scientifico del Festival, a commento dell'edizione trevigiana, ha voluto riconoscere e sottolineare come vincente la scelta di "legare idealmente il sud e il nord del nostro paese, Palermo e Treviso, crocevia, nel corso della storia, di passaggi di uomini e cose, luoghi di apertura verso l’esterno, condizioni imprescindibili per un senso dell’accoglienza degno dell’umanità di cui tutti siamo parte insostituibile." La presidente del festival Lucia Gotti Venturato si è detta entusiasta della risposta e del gradimento della cittadinanza trevigiana: “un pubblico, tutte le sere numeroso, puntuale e molto interessato ai temi scelti dal comitato scientifico. Ogni giorno circa 500 persone hanno partecipato alle attività svolte: proiezione di documentari, istallazione video, mostra fotografica di Mauro Romanzi, performance in piazza, forum, convegno e concerti. Un vero successo che speriamo di ripetere anche nelle prossime edizioni".

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