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Cronaca Santa Bona

Già in carcere per spaccio 35enne subisce anche la "sorveglianza speciale"

La misura, proposta dal Questore per reati in materia di spaccio, armi, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, scatterà appena terminata la detenzione

Attualmente detenuto nel carcere di Treviso, per reati legati allo spaccio, per la Divisione anticrimine della Questura di Venezia è "socialmente pericoloso". Per questo L.M., 35enne veneziano, è stato sottoposto anche alla misura della sorveglianza speciale, che agli inizi di ottobre il Questore aveva proposto nei suoi confronti. Su di lui peserebbero infatti anche reati in materia di armi, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

Più volte denunciato e arrestato in flagranza di reato nel corso degli ultimi 15 anni, l’uomo non avrebbe mai smesso di delinquere nonostante le condanne riportate. In una delle ultime operazioni delle forze dell'ordine è stato arrestato perché in casa deteneva più di 1 chilo di sostanza stupefacente di vario tipo (cocaina, eroina, crack, oltre a pasticche di anfetamine e meta-anfetamine) pronta per essere smerciata.

A seguito di quest’ultimo episodio, nonostante gli fossero stati concessi i domiciliari con braccialetto elettronico, l’uomo ha continuato a delinquere perseverando nella sua attività di spaccio, motivo per cui gli è stata ripristinata la custodia cautelare in carcere. Il Tribunale, considerato il persistere di comportamenti criminosi pericolosi per la sicurezza e la tranquillità pubblica, ha deciso di accogliere la proposta del Questore nei confronti del trentacinquenne al quale è stata dunque applicata la sorveglianza speciale per 3 anni con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Questo provvedimento inizierà ad avere i suoi effetti non appena terminerà il periodo di condanna al carcere da scontare nella Casa circondariale di Treviso.

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