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Cronaca San Zeno / Via Paolo Sarpi

Il sottopasso di via Sarpi chiuso da tre giorni, polemiche dei cittadini

Lamentele dei cittadini di Treviso sui social network per la "chiusura forzata" del sottopasso di via Sarpi a Treviso da domenica sera per un allagamento

TREVISO Da domenica sera è impossibile transitare. Sono tanti i cittadini che hanno polemizzato negli ultimi giorni, in particolare sui social network, sulla “chiusura forzata” del sottopasso di via Sarpi a Treviso a causa di un allagamento. Diverse le lamentele avanzate dagli abitanti. «Solitamente non mi lamento – scrive un trevigiano -. Ma fare due volte al giorno venti minuti di coda al passaggio a livello di San Zeno perché il solito sottopasso di via Sarpi è allagato mi pare una follia».

La strada che attraversa il sottopasso è quindi impercorribile anche mercoledì mattina. «Se non verrà fatto qualcosa il prima possibile – scrive un trevigiano andato in sopralluogo intorno alle 7 di mercoledì mattina -, basteranno tre – quattro giorni di pioggia intensa per inzuppare il terreno e chi nel fatidico giorno si troverà a transitare all’interno del sottopasso farà la fine del topo schiacciato o annegato dalla melma e il cemento».

La causa del parziale allagamento di Via Sarpi e' la rottura delle pompe di sollevamento dell'acqua di falda. Lo ha spiegato il Comune che ha spiegato di essersi subito attivato con il servizio tecnico per garantire le condizioni di sicurezza, impedendo il traffico veicolare e per ripristinare il funzionamento dell'impianto di sollevamento. Il materiale e' stato reperito ed acquistate le nuove pompe, sono stati fatti i lavori necessari per il corretto alloggiamento e domani verrà ripristinato il funzionamento dell'impianto previo svuotamento dell'acqua accumulatasi. Il transito ciclo pedonale non e' mai stato precluso, e il collegamento con le zone servite dal sottopasso e' garantito dall'adiacente passaggio a livello di San Zeno e dal sottopasso di Via Nascimben. "Con questo abbiamo limitato i disagi che pertanto non giustificano il coinvolgimento della Protezione Civile che come sappiamo può intervenire in casi previsti per regolamento - precisa il sindaco Giovanni Manildo -. Stiamo poi lavorando per la soluzione definitiva della problematica idraulica della zona e lo scorso 23 luglio in consiglio comunale abbiamo approvato il finanziamento di 745.000 euro per i lavori di potenziamento del collettore di scarico delle acque verso il fiume Sile, la creazione di un nuovo collettore di scarico che sgronda le acque da una parte di via ghirada ed il rifacimento del pozzo di accumulo. Lavori che inizieremo già nei primi mesi dell'anno". 

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