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Cronaca Trevignano

Fa sparire il tesoro dell'anziano: a giudizio un amministratore di sostegno

Secondo l'accusa, partita da una denuncia degli eredi di un 90enne deceduto nel 2010, il geometra avrebbe dilapidato oltre 100 mila euro: rischia fino a 10 anni di carcere

TREVIGNANO Rinviato a giudizio per l'accusa di aver fatto sparire nel nulla il tesoretto di un pensionato 90enne di Trevignano, deceduto nel 2010. Dopo che la Procura, su richiesta del giudice Marco Biagetti, aveva aggravato l'ipotesi accusatoria passando dall'appropriazione indebita al peculato in quanto il geometra avrebbe agito in qualità di pubblico ufficiale, l'uomo dovrà affrontare un processo che prenderà inizio nel settembre del prossimo anno.

Secondo l'accusa M.M., che rischia in caso di colpevolezza una condanna fino a dieci anni di reclusione, avrebbe dilapidato il patrimonio dell'anziano di cui era stato nominato amministratore di sostegno. A far scattare l’inchiesta era stata la denuncia degli eredi della vittima del presunto raggiro. E di mezzo, come spesso accade in questi casi, c’erano i soldi dell’eredità. Il 90enne, diventato incapace per la legge a causa di una malattia, in precedenza sarebbe stato così abile da accumulare una fortuna tra beni mobili e immobili. Si parla di cifre a sei zeri tra soldi investiti e proprietà. Una realtà scoperta dai nipoti però soltanto dopo la morte dello zio.

Ma parte di quei soldi, secondo quanto sostengono gli eredi del pensionato, sarebbe sparita. Così hanno deciso di denunciare il geometra che era stato nominato dal tribunale amministratore di sostegno. Dall’inchiesta è emerso che pochi sapevano (e tra loro i nipoti) che l’anziano, con operazioni oculate, era diventato "milionario".

Fino al Duemila aveva fatto tutto da solo. Anche un testamento. Poi un’improvvisa crisi psicofisica obbligò il giudice a farlo seguire da un amministratore di sostegno. E venne scelto il geometra Martignago, ritenuto serio e affidabile. Secondo gli eredi, il professionista avrebbe però gestito in modo "allegro" il patrimonio dell’anziano.

Il fatto è emerso quando il notaio tirò fuori il testamento e i nipoti vennero a conoscenza dei "tesoretti" dello zio defunto. Ben presto i conti non tornarono: sarebbero mancati circa 100 mila euro di libretti al portatore. Ma non solo: ci sarebbero infatti delle polizze sospette intestate ad "amici" del geometra e perfino delle spese "pazze", come ad esempio 700 euro al mese per le sigarette delle badanti. Accuse che il geometra ha sempre respinto e si dice pronto a dimostrarlo in aula. “Tutte le uscite – ha sempre sostenuto la difesa – sono state autorizzate dal giudice”.  

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