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Cronaca Spresiano

Tragedia sul lavoro alla cava, indagati i vertici del gruppo Mosole

Avviso di garanzia per Remo, i figli Mara e Rudy, oltre ai nipoti Gianni e Ferdinando, tutti difesi dall'avvocato Pietro Barolo: risultano indagati per omicidio colposo per la morte di Andrei Perepujnii, 31enne moldavo, sposato e padre di un bimbo di 5 anni. L'uomo è stato travolto e ucciso da un cumulo di ghiaia

Proseguiranno anche nei prossimi giorni i sopralluoghi da parte dei carabinieri di Treviso nell'area della cava Mosole al lago Le Bandie, a Lovadina di Spresiano, sequestrata da lunedì scorso in seguito alla tragica scomparsa di Andrei Perepujnii, l'operaio moldavo di 31 anni travolto e ucciso da un cumulo di ghiaia. Lo storico patron dell'azienda, Remo Mosole, molto scosso per l'accaduto, ha annunciato di voler pagare interamente le spese per rimpatrio della salma ed il funerale del proprio dipendente che in base a quanto riferito dalla moglie (la coppia ha anche un figlio piccolo di cinque anni) si svolgerà nel Paese d'origine. Il pubblico ministero Mara Giovanna De Dona' ha disposto per domani, 20 gennaio, l'autopsia sul corpo del giovane (affidata all'anatomopatologo Alberto Furlanetto) per chiarire le cause dell'atroce fine di Andrei e poi firmerà il nullaosta per le esequie. Intanto nel registro degli indagati sono già stati iscritti i vertici del gruppo di cavatori: oltre a Remo (proprio ieri 18 gennaio ha festeggiato gli 89 anni di età con il fratello gemello Sergio), i figli Mara e Rudy e i nipoti Gianni e Ferdinando (figli di Sergio). Il fascicolo d'inchiesta della Procura è stato aperto per omicidio colposo. Tutti sono difesi dall'avvocato Pietro Barolo e i loro nomi comparirebbero a garanzia, dal momento che il loro team di legali può nominare dei consulenti che presenzieranno al post mortem.

La dinamica di quanto avvenuto lunedì pomeriggio, l'incidente costato la vita ad Andrei, resta un giallo. Unica certezza: il 31enne è stato trovato sotto un cumulo di ghiaia: nessuno avrebbe visto nulla. Non c'è nessuna conferma neppure sul coivolgimento nella tragedia del nastro trasportatore (i sindacati hanno lanciato nei giorni scorsi pesanti accuse circa la presunta scarsa manutenzione), macchinario vicino al quale è stato trovato in seguito il corpo senza vita del 31enne. Decisiva sarà insomma la perizia disposta dalla Procura di Treviso che dovrà chiarire con certezza se si sia trattato di un malfunzionamento del macchinario, circostanza respinta dall'azienda Mosole, o di un errore umano.

Mosole, presidio dei sindacati in mattinata

Venerdì 20 dalle 9.30 alle 12 alle Bandie presidio delle Organizzazioni Sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. Nessuna risposta da parte del Gruppo Mosole alla richiesta di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di incontrare i vertici aziendali per chiarire la dinamica dell’infortunio mortale in cui ha perso la vita lunedì pomeriggio l’operaio Andrei Perepujnii mentre lavorava nella cava alle Bandie. Per questo motivo le tre Federazioni dei lavoratori delle costruzioni venerdì mattina a partire dalle 9.30 saranno in presidio davanti alla cava.

«Ci siamo presentati in azienda all’indomani dell’accaduto per una visita ispettiva - spiega Marco Potente segretario generale della Filca Cisl Belluno Treviso - ma l’accesso ci è stato negato. Ci è stato detto che avremmo ricevuto una convocazione nelle ore successive, abbiamo atteso fino alle 20 di oggi, giovedì, ma non abbiamo ricevuto nulla. Siamo preoccupati perché non abbiamo avuto alcun tipo di informazione riguardo al gravissimo fatto che ha portato via la vita a un operaio di 31 anni mentre lavorava nella cava. Questo non è accettabile. Domani saremo davanti al sito e vedremo se qualcuno si degnerà di parlarci per spiegare quanto accaduto».

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