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Cronaca

Radicchio rosso di Treviso: inizio stagione con segno positivo

Stabili le superfici coltivate per il Rosso di Treviso, mentre c’è un +60% per il Variegato di Castelfranco IGP. Crescono anche i soci

QUINTO DI TREVISO L’assemblea dei soci del Consorzio di Tutela del Radicchio di Treviso e Variegato di Castelfranco IGP, riunita nella sede di Quinto di Treviso, ha deliberato la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione. Un passaggio istituzionale che si è svolto in un momento particolarmente importante: nella stessa giornata del 3 Novembre è infatti stata infatti inviata la comunicazione all’ente certificatore CSQA delle avvenute due brinate notturne. Un momento atteso da ben cinque mesi dagli agricoltori del Radicchio IGP, poiché segna l’autorizzazione alla raccolta in campo del Rosso di Treviso Tardivo per l’avvio alla fase di imbianchimento in acqua. “Sono davvero felice di poter concludere questo mio mandato – afferma il Presidente uscente Paolo Manzan - annunciando l’avvio di una stagione che ha tutti i presupposti per essere eccezionale per la produzione certificata. Buona è la qualità e la quantità in campo, dopo che la scorsa stagione abbiamo subito perdite fino al 20% a causa dell’eccessiva piovosità estiva. I numeri sono tutti con il segno più: le superfici richieste per la certificazione sono stabili per il Rosso di Treviso, ma l’ottima stagione dovrebbe portare un +15% circa. Forte incremento nelle richieste di superfici da destinare a Variegato di Castelfranco IGP, addirittura di un 60%.. Le temperature rigide di questo inizio novembre consentiranno di immettere sul mercato il primo Tardivo IGP già a metà del mese, garantendo quindi una ampia stagionalità e un ritorno in termini di reddito positivo per le aziende socie”.

Un momento importante per il Consorzio che il prossimo anno festeggerà i 20 anni dal riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (la prima conferita dall’Unione Europea per un prodotto orticolo), come ribadisce il Presidente Manzan: “In questi tre anni abbiamo continuato a sostenerci nonostante le difficoltà attraversate ritrovando – io credo – anche la vera ragion d’essere del nostro Ente: la difesa del valore delle produzioni per il futuro delle nostre aziende. La ripresa delle domande di iscrizioni, con nuovi soci giovani e anche alcune importanti realtà biologiche e l’incremento delle superfici certificate ci confermano di essere sulla strada giusta”. In due decenni il valore della produzione lorda (PLV) relativo al Tardivo è passato da 2,5 milioni nel 1996, anno del riconoscimento IGP, agli attuali 50 milioni. Una crescita proseguita in maniera importante negli ultimi anni, in controtendenza rispetto alla contrazione dei consumi ortofrutticoli: basti dire che in soli 7 anni il mercato del radicchio (di tutti i radicchi) è aumentato del 67% (dati CSO), facendo del principe dei Radicchi, il Rosso di Treviso IGP, il traino di un intero comparto. “Risultati – conclude Manzan - frutto di una duplice azione che ha visto molti attori coinvolti con il Consorzio: da un lato la comunicazione del valore aggiunto del nostro prodotto, dall’altro una presenza sempre più forte sia nella Distribuzione Organizzata che nell’Ho.Re.Ca, che hanno fatto diventare un prodotto dal consumo regionale in prodotto d’eccellenza del Made in Italy. Ora siamo impegnati ad un ulteriore salto di qualità: un prodotto buono e sano perché coltivato in ambienti di qualità, per questo siamo orgogliosi di rientrare nel progetto Vero Veneto che monitora le qualità dell’acqua dell’aria e del suolo in cui coltiviamo (i primi dati delle analisi sono davvero positivi). Infine, sento di dovere un ringraziamento alla giunta della Regione Veneto che è sempre stata un attento interlocutore, alla Provincia di Treviso, alla Camera di Commercio, ai Comuni e alle associazioni agricole che continuano a sostenerci”.

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