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Cronaca

Da Treviso allo spazio passando per Expo: ecco la start-up Leaf Space

E' una delle nuove realtà dell'eccellenza italiana che parteciperà all'Expo di Milano. Un team giovane proiettato alla scoperta dello spazio

TREVISO Leaf Space: questo il nome di una delle nuove start-up tecnologiche facenti parte dell'eccellenza italiana nell'innovazione. Ma cos'è Leaf Space? Si tratta di un'associazione/start-up di studenti "milanesi" volta a semplificare l’accesso allo spazio agli operatori di microsatellite, offrendo un servizio completo ed unico nel panorama internazionale.

Del gruppo fanno parte cinque soci dai 24 ai 36 anni, di cui quattro ingegneri del Politecnico di Milano ed una economista della Bocconi, nello specifico: da Alessandria Jonata Puglia (Ceo), da Agrigento Michele Messina (Coo), da Cremona Matteo Boiocchi (Cro), dalla Calabria Caterina Siclari (Cfo) e infine da Treviso il 24enne Giovanni Pandolfi (Cto), già tra i fondatori di Skyward Rocketry, un’associazione del Politecnico dove gli studenti possono a tutt'oggi progettare, testare e lanciare missili sperimentali (1°associazione studentesca in Italia con simili progetti) e dalle cui costole è nata poi proprio Leaf Space. La società ha quindi oggi le sue radici in un team eterogeneo composto da tre personalità specializzate in ambito aerospaziale ed una esperta nel settore economico-finanziario. Jonata Puglia, Giovanni Pandolfi e Michele Messina sono infatti giovani ingegneri spaziali con una forte passione per le tematiche aerospaziali e lavorano insieme dal 2012, quando hanno fondato proprio Skyward Experimental. Matteo Boiocchi invece è un esperto propulsivo, assegnista post-doc presso il Politecnico di Milano coinvolto da più di dieci anni nello studio e nell’innovazione della tecnologia propulsiva ibrida. Caterina Siclari infine è un esperto economico-finanziario che dopo alcuni anni di lavoro in KPMG ha deciso di mettersi in proprio come consulente finanziario.

Insomma, un team giovane ed efficiente che nei giorni scorsi ha persino vinto un bando della Regione Lombardia per partecipare alla prossima Expo milanese. "Il concorso prevedeva la partecipazione di ben 148 start-up innovative lombarde divise in vari settori (AgriFood, Life&Science, Social Innovation, Industrial, Smartcities, Energy ed Environment) e due selezioni di scrematura prima di arrivare alle migliori 24 che in premio hanno ricevuto ciascuna 15mila euro di fondo e la possibilità di avere a testa una settimana di esposizione al Padiglione Italia durante l'Expo" ha dichiarato Giovanni Pandolfi. Insieme a Leaf Space sono state poi premiate nella sezione "Industria" anche le start-up "D-Orbit", che gestisce programmi e strumentazioni di pulizia dello spazio dai rottami dei satelliti, e "Gaiag" specializzata nella raccolta dati satellitari al fine di migliorare il settore dell'agricoltura.

Ma è stata proprio la start-up con origini trevigiane a raccogliere i maggiori consensi e le attenzioni dell'esperta giuria. “Grazie alla miniaturizzazione dei componenti ed alla standardizzazione tecnologica, il mercato dei microsatelliti (con massa fino a 100kg) ha sperimentato una rapida crescita negli ultimo dieci anni permettendo a piccole e medie realtà come università, centri di ricerca e PMI di vari ambiti (hi-tech, ICT, monitoraggio del territorio e dei mari, biomedica etc.) di competere nel business spaziale e prendere parte alla ricerca scientifica ad una frazione del costo" afferma Michele Messina. “Tuttavia, alcuni problemi continuano a limitare lo sviluppo e l’espansione dei microsatelliti. A causa della loro piccola massa, vengono considerati payload secondari nei lanciatori comuni, e devono quindi sottostare a lunghe e complesse procedure di lancio senza poter decidere l’orbita operativa. In più, la maggior parte dei prodotti e servizi spaziali sono progettati per satelliti di più grandi dimensioni, risultando quindi complessi e costosi per gli operatori di microsatelliti" sottolinea Jonata Puglia. 

Tre prodotti sono comunque in via di sviluppo per garantire la completezza del servizio: 

- Leaf Line: una rete di antenne capace di comunicare contemporaneamente con numerosi satelliti su differenti orbite, garantendo lunghi tempi di visibilità e quantità di dati scaricati. Ogni antenna è completamente automatica e controllabile a distanza.

- Seed: un innovativo motore a razzo ibrido, disponibile in differenti dimensioni e performance, vantaggioso per manovre orbitali ma anche per scopi aeronaitici. La tecnologia ibrida garantisce alta affidabilità e sicurezza e basso impatto ambientale.

- Primo: un lanciatore ultraleggero capace di portare 50kg di payload su una vasta gamma di orbite. E’ un bistadio e grazie all’utilizzo di propellenti green garantisce emissioni molto basse mantenendo alti standard di sicurezza ed affidabilità.

Leaf Space vuole offrire un insieme unico di servizi dedicati ai microsatelliti, che includa la consulenza pre-lancio, i trasporti terrestri, l’integrazione col lanciatore, il lancio dedicato, le telecomunicazioni terra-satellite e manovre orbitali di re-orbiting e de-orbiting" conclude Matteo Boiocchi. Per seguire tutte le attività dei ragazzi vi basterà cliccare sul sito www.leafspace.eu o sulla loro fan page https://www.facebook.com/pages/Leaf-Space/1472992286321268?fref=ts. A questo punto non resta che scoprire quali novità Leaf Space ci riserverà nel futuro, per una scoperta e analisi dello spazio targata anche made in Treviso!

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