Inchiesta su pedofili: spunta un terzo orco in centro storico
Svolta nell'inchiesta sui pedofili del centro di Treviso. Secondo le testimonianze delle giovani vittime ci sarebbe un terzo orco oltre ai due arrestati
Ci sarebbe un terzo pedofilo nel centro di Treviso. Non sarebbe, però, un gioielliere né un imprenditore, come gli altri due sessantenni fermati dalla Squadra Mobile della Questura di Treviso e ora agli arresti domiciliari.
Gli inquirenti hanno già un nome e un volto, ma stanno ancora raccogliendo prove che sostengano le ultime testimonianze rese da alcuni ragazzini. Non si è fermata, infatti, l'inchiesta, partita la scorsa estate per iniziativa della polizia a carico dei due sessantenni trevigiani, sconosciuti l'uno all'altro, ma accomunati dalla passione per la stessa ragazzina.
Nel mirino degli agenti è finito un terzo orco che, secondo le tastimonianze di alcuni giovanissimi, avrebbe avuto rapporti con loro. A differenza dei due arrestati, il terzo uomo non adescherebbe le sue vittime con dei favori o promettendo loro denaro, né cercherebbe le sue prede nei cortei studenteschi o fuori dalle scuole. Il pedofilo avvicinerebbe i minori con furbizia e complicità, esprimendo chiaramente le proprie intenzioni.
Procedono, dunque, le indagini della Questura, impegnata anche nell'identificazione della cerchia dei complici. Tuttavia sembra che vada delineandosi sempre più chiaramente l'immagine di un gruppo di persone che sapevano o intuivano, ma non prestavano attenzione alle passioni dei due pedofili.