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Cronaca

Testamento biologico, D'Incà: "Il ddl che dovrebbe arrivare alla Camera è incompleto"

Il deputato del M5S critica il testo sul fine vita che non prevede l'eutanasia attiva: "Le persone malate sarebbero comunque costrette a recarsi oltre il confine italiano"

TREVISO “Il disegno di legge che dovrebbe essere discusso alla Camera dei Deputati la prossima settimana è da considerarsi assolutamente incompleto e annacquato: se di fatto entrasse in vigore, Fabiano Antoniani –che è morto ieri in Svizzera -non avrebbe comunque avuto il diritto ad usufruire del suicidio assistito. Di fatto l'eutanasia attiva, ovvero la somministrazione di una sostanza che causa la morte, non è oggetto del ddl in questione dove viene solamente presa in considerazione la possibilità di interrompere un trattamento sanitario. Le persone malate sarebbero comunque sempre costrette a recarsi oltre il confine italiano” afferma Federico D’Incà, deputato bellunese del M5S.

Non si può assolutamente tollerare che temi così importanti e delicati possano essere di continuo rimandati. Il M5S è sempre stato favorevole ad una buona legge che i cittadini italiani attendono ormai da troppo tempo e, al contempo, non ha mai tollerato compromessi al ribasso e continui rinvii. Per non scontentare il centrodestra si è di fatto  annacquata la proposta di legge, togliendo e indebolendo alcuni tasselli fondanti del provvedimento. Il M5S ha sempre ribadito  di esser disponibile soltanto ad una misura seria, non ad un provvedimento che subdolamente lascia la porta aperta al moltiplicarsi dei contenziosi” asserisce il parlamentare che continua: “all’interno del fronte di chi si sta opponendo a questo provvedimento di civiltà una menzione la merita la Lega che ha fatto un opposizione puramente strumentale. La Lega ha presentato emendamenti solo al fine di mettere i bastoni tra le ruote e, dall’altro, nessun suo rappresentante ha mai partecipato al comitato ristretto, luogo fondamentale per un buon confronto nel merito della proposta di legge. Un atteggiamento quantomeno poco serio”.

“Il M5S e' stata la prima forza politica a presentare una proposta di legge “sul fine vita” in questa legislatura e ha lavorato assieme ai suoi iscritti su una seconda proposta. Siamo inoltre stati i primi a far esprimere i cittadini su un tema così importante con un sondaggio sul nostro blog: il 16 settembre oltre 20mila iscritti certificati al M5S hanno  detto SI’ alla proposta di legge sulle disposizioni anticipate di trattamento, denominato ‘fine vita’ o ‘testamento biologico’. Il M5S chiede a gran voce una legge seria. Basta compromessi politici e leggi annacquate, qui c’è in gioco il destino di tante persone malate che hanno il diritto di poter scegliere della propria esistenza” conclude D’Incà.

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