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Cronaca

"Francesca e Marco sono disperati", coppia ancora in Congo

La polizia di frontiera li sta minacciando e stia affermando che tutti i documenti che gli italiani hanno portato siano falsi o contraffatti

"Ieri sera ho sentito Francesca e Marco disperati. Non abbassiamo la guardia. Contatterò personalmente, appena arrivata a Roma, il Ministro Kyenge e Bonino e il sottosegretario Pistelli. Il nostro governo deve prendere subito posizione e sbloccare questa assurda vicenda. Non escludo la possibilità di prendere un volo per Kinshasa e recarmi personalmente, con alcuni colleghi, a fare chiarezza sulla situazione. Così Floriana Casellato, sempre più sconcertata dello stallo in cui si trovano le famiglie italiane, di cui una veneta e in particolare di Treviso, bloccate a Kinshasa.

“Ieri sera ho raggiunto telefonicamente Francesca Bortolin e il marito Marco Morandin, che da un mese circa si trovano a Kinshasa con il loro bambino Simon di 14 mesi.  Per la prima volta, dopo alcuni  scambi di sms e mail, l’ho sentita sconsolata e senza speranza. – afferma Floriana Casellato parlamentare del PD – Francesca mi ha spiegato di come la polizia di frontiera li stia minacciando e stia affermando che tutti i documenti che gli italiani hanno portato siano falsi o contraffatti, cosa che ritengo gravissima e della quale chiederò al Ministro Kyenge di farsi riferire.”

“Marco mi ha poi  raccontato dell’incontro avuto  con l’ambasciatore italiano Pio Mariani, che non ha dato grandi speranze alle 26  famiglie adottive  italiane in balia degli eventi, ribadendo di non avere consigliato niente alle famiglie, ma solo riferito quanto riportato dalla Direzione Generale della Migrazione e cioè di rientrare in Italia senza bambini.
Naturalmente Francesca e Marco escludono questa possibilità. – continua Floriana Casellato -  Simon ormai si è abituato al calore di una famiglia, è un bambino che, al loro arrivo, era seriamente denutrito e che nelle ultime settimane, per la debolezza, si è ammalato più volte. E’ disumano che un Governo impedisca a dei bambini di partire con le proprie famiglie adottive. Tanto più se queste famiglie hanno tutti i requisiti per le adozioni internazionali e i loro documenti sono stati avallati dalla Commissiona Adozioni Internazionali e dagli Enti autorizzati.”

“Non si può, poi, non considerare il fatto che tra qualche settimana in Congo inizia il periodo delle grandi piogge che metterebbe a serio rischio la salute degli italiani e degli altri europei, fisicamente non preparati a tali condizioni atmosferiche e al diffondersi della malaria.  – sottolinea la parlamentare – Domani (mercoledi) cercherò di contattare direttamente il Ministro Kyenge o il sottosegretario Lapo Pistelli, che ha seguito la vicenda, per avere degli aggiornamenti e sollecitare l’intervento diretto del nostro Governo. Non escludo la possibilità di recarmi direttamente a Kinshasa, assieme ad altri parlamentari che stanno monitorando il decorso dei fatti, per chiarire personalmente quanto sta accadendo e incontrare Francesca, Marco e le altre famiglie  italiane.”

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