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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Trevignano

Tfr scambiato per contributi, cooperativa assolta

Luca Artota, presidente e amministratore unito della Venere, era accusato compensazioni illegittime. L'errore dell'Inps era sfuggito alla Procura ma non al giudice, che ha assolto l'imputato

Hanno scambiato il tfr per i contributi previdenziali, scrivendo nel capo di imputazione che era avvenuta una compensazione illegittima. Ma il giudice Leonardo Bianco, di fronte all'evidenza dell'errore e confortato anche dalla deposizione del consulente del lavoro, ha emesso una sentenza di non colpevolezza nei confronti di Luca Artota, presidente e amministratore unico della cooperativa Venere, perché il fatto non costituisce reato.

La coop, che aveva sede a Signoressa di Trevignano prima di essere dichiarata fallita nel 2020 e che si occupava di facchinaggio, era accusata di non aver ottemperato all'obbligo di versare il tfr dei lavoratori nel fondo apposito costituito dall'Inps per le imprese che superano i 50 dipendenti e nel contempo avere però approfittato degli sgravi sui contributi previsti da una legge del 2015. In totale i lavoratori che avrebbero beneficiato di tale decontribuzione sarebbero stati una trentina, per un importo che avrebbe raggiunto il milione di euro nel periodo che va dal novembre del 2015 all'aprile del 2017. Si tratta del lasso di tempo in cui la Venere aveva acquisito un sub-appalto dalla Cgs, per una grossa commessa di cui era stata incaricata da una nota azienda montebellunese. L'Inps avrebbe calcolato male il totale degli addetti assunti dalla cooperativa ma soprattutto avrebbe vincolato gli sgravi, cui i lavoratori avevano effettivamente diritto come da documentazione fornita dagli uffici per l'impiego, al versamento, di fatto non dovuto, dei soldi del trattamento di fine rapporto nel suo fondo. Dettaglio che  che ha tratto in inganno la Procura ma non il giudice, che ha assolto Artota.    

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