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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Cronaca

Tenta di violentare una ragazza, era già accusato dei roghi in zona Pescheria

Nella serata di lunedì 18 luglio l'uomo, un 50enne residente a Treviso, si sarebbe rivolto con pesanti apprezzamenti ad una 30enne, prima di fuggire a bordo della sua bicicletta. Si tratta della stessa persona denunciata per l'incendio del 25 maggio ai danni dei proprietari dell'osteria "Muscoli's" e sospettato del rogo che, l'11 luglio, ha coinvolto i locali del ristorante "Kimeia" di piazza San Vito

"Sembri Nicole Kidmam". All'apparenza un complimento ma gli apprezzamenti rivolti alla ragazza si sono fatti via via più insistenti ed espliciti tanto che la giovane lo ha respinto in maniera netta. Allora avrebbe mollato la bicicletta con cui era arrivato e avrebbe preso quella della presunta vittima, mettendosi a gironzolare nei dintorni fino a quando i carabinieri, chiamati dalla donna, non lo hanno intercettato e arrestato. 

L'uomo, un 50 residente a Treviso, sarebbe però la stessa persona denunciata per l'incendio a Muscoli's, avvenuto lo scorso 25 maggio, e sospettato di essere l'autore del "rogo" al ristorante Kimeia di Piazza San Parisio, avvenuto l'11 luglio. Alla fine per lui si sono spalancate le porte del carcere di Santa Bona, dove si trova recluso da lunedì sera. Il pubblico ministero Barbara Sabbattini ha formulato, nei suoi confronti, le gravi accuse di tentata violenza sessuale e furto. Oggi, 20 luglio, è comparso (difeso dall'avvocato Giorgia Cenedese)  di fronte al gip Marco Biagetti per l'udienza di convalida dell'arresto e per l'interrogatorio di garanzia. Il gip si è messo in riserva sulla misura cautelare: la difesa ha chiesto la liberazione o, in subordine, gli arresti domiciliari.

Il 50enne, che dopo l'episodio che aveva visto protagonista la famiglia Tambarotto (proprietaria della nota osteria che si trova in Pescheria) era stato ricoverato per un paio di settimane nel reparto di psichiatria dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso, aveva ricevuto un Daspo "Willy", che gli vieta l'ingresso in dieci locali pubblici della città dove aveva creato disturbo ai proprietari e ai clienti. Lunedì sera, 18 luglio, intorno alle 23, i carabinieri di Treviso avevano ricevuto una chiamata al telefono: dall'altro capo della linea una giovane, intorno ai 30 anni, che molto spaventata diceva di essere stata oggetto, in pieno centro storico, di fronte a Palazzo Giacomelli,  di pesanti molestie di natura sessuale da parte di un uomo di mezza età, che poi era fuggito a bordo della sua bicicletta rubata. La ragazza non si era comunque persa d'animo e lo aveva inseguito nei suoi giri intorno alla zona, permettendo ai militari dell'Arma di individuarlo e fermarlo. «Non è vero - si è limitato a dire di fronte al gip il 50enne -  io ho soltanto detto che era molto bella e la cosa è finita lì». 

«Faremo tutto il possibile - ha detto il suo legale - affinchè venga considerato lo stato psichiatrico del mio assistito (che in passato avrebbe anche ricevuto un trattamento sanitario obbligatorio) e si mettano le basi affinchè, prima che giudicato per i reati che ha commesso, possa essere preso in carico dai servizi sociali e medico assistenziali ed essere curato».   

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