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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Delitto di Fiera, uno dei killer già coinvolto in un omicidio stradale

Si tratta del kossovaro 32enne Valmir Gashi, arrestato insieme al connazionale Afrim Manxhuka, 50 anni. Entrambi sono accusati di rissa aggravata e omicidio volontario in concorso. Il giovane è anche indagato per favoreggiamento in relazione all'omicidio stradale di cui fu vittima, l'8 maggio dell'anno scorso, il 76enne Luciano Paro. Il commento del Procuratore Marco Martani: «Fatti che turbano profondamente la città»

Valmir Gashi, uno dei due kossovari arrestati in relazione all'omicidio di Ragip Kolgeci , ucciso forse per mezzo migliaio di euro che qualcuno doveva al figlio, è una persona "nota" alla Procura di Treviso. Il nome del 32enne, infatti, compare nelle carte dell'indagine sull'incidente stradale di cui fu vittima, l'8 maggio dello scorso anno, il pensionato Luciano Paro, 76enne molto conosciuto in città per essere stato il titolare di un supermercato in Piazza Matteotti a Treviso.

Con il padre Tahir, Gashi era inizialmente finito nell'inchiesta sul tragico investimento, che avvenne in via Padgora, nei pressi della Chiesa Votiva, in quanto passeggeri della famigerata Volkswagen Golf bianca che travolse l'anziano in bici senza poi fermarsi e prestare soccorso. Ma, nel settembre di quest'anno era arrivata la svolta nelle indagini: alla guida dell'auto ci sarebbero stati  R.G., 36 anni, la moglie M.G., 31 anni, e L.G., 41 anni, tutti cittadini kossavari e tutti parenti dei Gashi. Il giovane e il padre sono quindi finiti sotto inchiesta per favoreggiamento: dall'analisi del telefonino di Valmir, sequestrato dagli investigatori ancora un anno fa, è emersa la geolocalizzazione Google della zona di Maserada dove poi fu trovata la Golf bruciata e che in base alla perizia dei vigili del fuoco fu data alle fiamme dolosamente.

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Valmir Gashi è stato arrestato praticamente in flagranza di reato insieme al 50enne Afrim Manxhuka, il primo nella sua casa di Treviso e il secondo invece presso il pronto soccorso dell'ospedale di Oderzo, dove si trova ancora ricoverato in gravi condizioni. Sarebbero loro, accusati di omicidio volontario in concorso e di rissa aggravata, i soggetti che materialmente avrebbero colpito Kolgeci alla gambe con un coltello (uno dei colpi avrebbe tranciato l'arteria femorale) e alla testa con un spranga appuntita, che ha raggiunto l'uomo nella parte posteriore causandoli un fortissimo trauma cranico che sarebbe stato la vera causa del decesso.

«Si tratta - ha detto il Proocuratore di Treviso Marco Martani - di una fatto gravissimo che turba la sensazione di sicurezza e la vita sociale della città. Le indagini, oltre che valutare le responsabilità individuali di tutti i partecipanti alla rissa, puntano a ricostruire nel dettaglio il contesto e le reali motivazioni di quanto è successo. E' chiaro che, oltre ai precedenti giudiziari di Gashi, stiamo valutando se ci siano persone con un passato diciamo turbolento e se fossero note all'ufficio. Il nostro impegno è quello di evitare che fatti così efferati possano diventare un fenomeno che assumerebbe i contorni di una vicenda capace di destare forti preoccupazioni».  

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