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Cronaca

"Redditi, diritti e dignità per tutti": manifestazione in centro storico

Corteo organizzato da Adl Cobas e Cso Django. "Mentre le banche, la finanza ed il profitto non vengono minimamente toccati, sempre più si tagliano i diritti dei lavoratori"

TREVISO Molto partecipata la manifestazione organizzata da Adl Cobase e centro sociale Django che si è svolta nel pomeriggio di sabato in città. "Redditi, diritti e dignità per tutti": questo il tema del corteo partito dalla stazione ferroviaria di Treviso e che ha percorso il centro storico.

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"In questi ultimi giorni abbiamo assistito a grandi mobilitazioni in Francia contro la nuova legge sul lavoro -si legge nella pagina Facebook dedicata all'evento- che vuole estendere la precarietà a tutti, sul modello del Jobs Act italiano. In tutta Europa la “crisi” viene utilizzata per attuare politiche permanenti di austerity, di compressione dei diritti e di introduzione di sempre nuove forme di sfruttamento, come i maledetti “voucher”. Mentre le banche, la finanza ed il profitto non vengono minimamente toccati, sempre più si tagliano i diritti dei lavoratori, i servizi sociali, la scuola, i trasporti pubblici, le pensioni. Inoltre la gestione della crisi permanente sta producendo scenari molto preoccupanti per il dominio delle risorse e dei territori, politiche di guerra e di devastazione ambientale che hanno prodotto dei veri e propri esodi moltitudinari di esseri umani che fuggono e cercano rifugio in Europa. Ma di fronte a questo esodo gli Stati europei rispondono negando ogni diritto a questi esseri umani, rialzando muri e frontiere e rinfocolando spinte razziste e xenofobe. Viviamo in un mondo in cui 62 persone al mondo posseggono la stessa ricchezza di 3.5 miliardi di poveri, i miliardari portano i loro soldi a Panama, però c’è chi vuole individuare ancora una volta nei più deboli i responsabili dell’impoverimento sociale diffuso. Come in Francia dobbiamo rilanciare una risposta “dal basso” che sappia coinvolgere lavoratori, precari, senza casa, per costruire un’alternativa in cui siano salvaguardati i diritti e la dignità delle persone ed in cui la crisi venga pagata da chi l’ha provocata".

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