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Cronaca

Bombe al K3, al via il processo in Corte d'Assise

Domani, 28 novembre, prima udienza nei confronti di Juan Antonio Sorroche Fernandez, anarchico spagnolo accusato di essere l'uomo che piazzò due e ordigni alla sede della Lega trevigiana

Inizierà domani in Corte d'Assise a Treviso il processo Juan Antonio Sorroche Fernandez, l'anarchico spagnolo di 43 anni accusato di aver piazzato due ordigni esplosivi all'esterno della sede trevigiana della Lega, al K3 di Fontane di Villorba.

I fatti, risalenti all'estate del 2018, sono relativi all'esplosione di una prima bomba, fortunatamente senza feriti, e il disinnesco di una seconda. A rivendicare l'azione era stata una era stata una cellula anarchica, la Haris Hatzimihelakis/Internazionale nera 1881-2018. Di fatto l'operazione era stata escogitata come una trappola: la prima esplosione serviva ad attirare l'attenzione, mentre la seconda bomba sarebbe dovuta esplodere proprio al momento dell'arrivo degli agenti, che però si sono accorti del filo sulle scale che avrebbe dovuto attivare l'innesco e hanno evitato il botto. Le bombe erano artigianali, realizzate con delle pentole a pressione riempite con polvere pirica e chiodi. 

Dopo alcuni mesi gli investigatori sono riusciti a risalire a Sorroche, il quale ha a carico anche varie condanne (in totale 6 anni di reclusione) per altri tipi di reati - perlopiù di ordine pubblico, furti e rapine. Lo spagnolo si nascondeva tra i boschi della Val Trompia, in località Marmentino, nel Bresciano. Si spostava di rifugio in rifugio con la complicità di un amico del posto, Manuel Oxoli, 38enne bresciano, anche lui appartenente agli ambienti anarchici. 

Sorroche ha un lungo "curriculum" come partecipante ad azioni di tipo eversivo e disordini vari: negli anni ha gravitato nelle zone di Torino, Genova, a Rovereto (Trento) e Bologna. In Piemonte era in contatto con gli ambienti No Tav e con le 6 persone che sono state arrestate a febbraio 2019 in un'operazione di sgombero di un centro sociale di Torino. Un episodio curioso risale al 2006, quando, a Trento, Sorroche rubò la fiaccola olimpica di mano alla tedofora che stava percorrendo il centro della città. A Bologna si era reso responsabile di una rapina. 
 

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