Verifiche fiscali "ammaestrate", finanzieri davanti al giudice
Biagio Freni, 55 anni di Scorzè, luogotenente della Guardia di Finanza di Treviso, comparirà davanti al gup Marco Biagetti il prossimo 28 giugno. Per Stefano Arrighi, 62enne ex comandante della Compagnia di Conegliano, non c'è ancora una data e l'uomo cercherà di risolvere le proprie pendenza nel frattempo. Sono accusati a vario titolo di corruzione, rivelazione e utlizzo di segreti d'ufficio e truffa in merito a due accertamenti
Dopo sei anni arriva davanti al giudice dell'udienza preliminare il caso di Biagio Freni, 55 anni di Scorzè, luogotenente della Guardia di Finanza di Treviso e dell'ex comandante della Compagnia di Conegliano, il 62enne Stefano Arrighi, accusati di corruzione per aver ricevuto due orologi, del valore di 5 mila euro, in cambio di un controllo fiscale "addomesticato". Freni, che probabilmente ricorrerà ad un rito alternativo, comparirà davanti al gup Marco Biagetti il prossimo 28 giugno mentre Arrighi, per il quale non c'è ancora la data dell'udienza, cercherà di risolvere la sua situazione nel frattempo. Entrambi sono indagati dalla Procura di Venezia anche per gli accessi alla banca dati della Finanza.
Secondo l'inchiesta, condotta dal pubblico ministero Giulio Caprarola, i due sarebbero stati corrotti dall'imprenditore trevigiano Andrea Ongetta (che ha già patteggiato) titolare dell'omonima azienda tessile di Ponte di Piave, molto nota per sponsorizzare anche un team del Motomondiale. Freni, Arrighi e Ongetta erano finiti agli arresti domiciliari, misura subito cancellata dal giudice Angelo Mascolo per il quale non ci sarebbero stati i gravi indizi di colpevolezza. Poi la battaglia tra Procura e difesa e andata avanti fino alla Cassazione, che nel 2017 aveva rilevato come non esistessero più la condizioni che giustifcassero le esigenze cautelari.
Ad incastrare i due finanzieri e Andrea Ongetta ci sarebbero state le intercettazioni ambientali e i video che immortalano gli incontri "informali" avvenuti tra i finanzieri e l'imprenditore: durante uno di questi appuntamenti sarebbe avvenuta la consegna degli orologi, documentata in maniera inequivocabile da un video. Il filmato, secondo la Procura, sarebbe una prova schiacciante.
Ad Arrighi viene contestato inoltre il reato di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio per aver fornito, nel luglio 2015, al concessionario d’auto castellano dal quale aveva acquistato l’auto super-scontata, una copia di un certificato medico, allegato agli atti del fascicolo della verifica fiscale, di Valentina Vello, figlia di Loris e amministratrice della Vello srl. Mentre il sottufficiale Freni deve rispondere, nella sua qualità di comandante della sezione logistico - amministrativa del Comando della guardia di Finanza di Treviso, il reato di truffa per essersi assentato, dall’ottobre del 2015 al luglio 2016, più volte dall’ufficio, sebbene facesse figurare formalmente la sua presenza, quantificando le assenze tra orario di servizio e straordinario in 146 ore.