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Cronaca

Avrebbe violentato la figlia minorenne, a processo un 46enne

L'uomo, residente nell'hinterland trevigiano, avrebbe approfittato della ragazzina quando questa aveva solo 13 anni. Per la difesa però sarebbe tutto inventato e la vicenda sarebbe legata al forte rapporto di tensione che esiste con la madre

«Se dici qualcosa alla mamma io ti ammazzo». Sono queste le parole usate da un 46enne albanese, residente in un comune dell'hinterland trevigiano, contro la figlia di 16 anni, che avrebbe violentato sessualmente per un anno intero, a cominciare dall'estate del 2019 (quando la ragazzina era solo una tredicenne) e fino allo stesso periodo del 2020. L'uomo (difeso dagli avvocati Mario Nordio e Alessandro Canal) ha ottenuto oggi, giovedì 3 marzo, di essere giudicato con il rito abbreviato. Il giudice per l'udienza preliminare Gianluigi Zulian, che ha anche respinto la richiesta della difesa di perizia sulle condizioni cliniche dell'imputato, ha fissato la data al 26 maggio.

Secondo il pubblico ministero Francesca Torri il 46enne, che avrebbe instaurato in casa un regime di intimidazione e autoritarismo nei confronti della 13enne e di sua madre, avrebbe approfittato della figlia quando la moglie era al lavoro. L'avrebbe bloccata nel letto, toccata e avrebbe persino consumato dei rapporti completi. «Tu parli troppo, ti taglio la lingua così non parli più» sarebbero state le minacce, che la giovanissima avrebbe anche confermato nel corso dell'incidente probatorio.  L'albanese, almeno questa è la tesi della difesa, avrebbe però dei problemi medici che gli impedirebbero di avere dei rapporti completi. La "storia" sarebbe, nella sua versione, inventata dalla madre, con la quale avrebbe rapporti molto conflittuali.

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