Riforma sulle prescrizioni, una settimana di astensione dal lavoro per gli avvocati
Il Palazzo di Giustizia trevigiano di via Verdi era oggi, lunedì, era semideserto, con le aule vuote e tutti i processi rinviati
No a processi eterni che ledono i diritti costituzionalmente garantiti agli imputati e alle parti civili. E' una opposizione durissima quella messa in campo dalle Camere Penali al progetto di riforma del Governo sulla prescrizione. Contro l'Esecutivo, deciso soprattutto a far interrompere lo scorrere dei termini di prescrizione dopo la sentenza di primo grado, i legali, anche quelli di Treviso, si sono mobilizzati organizzando una settimana di astensione dalle udienze. Risultato: oggi, lunedì, il Palazzo di Giustizia trevigiano era semideserto, con le aule vuote e tutti i processi rinviati.
«Non è con questa riforma che si risolve il problema della Giustizia italiana - ha detto il presidente della Camera Penale di Treviso Federico Vianelli - ma con una rimodulazione del codice penale, con la depenalizzazione dei reati meno gravi e un investimento nelle risorse. Non sono i tempi lunghi dei processi a far scattare la prescrizione, il problema va ricercato nella fase delle indagini preliminari».
«Allungare i tempi della prescrizione - ha proseguito Vianelli - non farà in modo che i processi si celebrino più velocemente ma anzi, senza dover "fuggire" a quei termini i tempi della giustizia finiranno per dilatarsi inesorabilmente. E non possiamo accettare che un cittadino, che si presume innocente fino al terzo grado di giudizio, possa diventare un imputato per sempre a causa delle scelte sbagliate della politica».