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Cronaca Mogliano Veneto

Bambino strappato alla famiglia affidataria, presentato un esposto al Csm

Nel documento, inviato nei giorni scorsi dalla coppia di coniugi moglianesi assistita dall'avvocato Giovanni Bonotto, si chiede l'avvio di un procedimento disciplinare nei confronti della presidente del Tribunale dei Minori di Venezia

Portato a casa il "primo round" della guerra a colpi di atti giudiziari, con la Procura di Treviso che si appresta a chiedere il rinvio a giudizio delle cinque persone denunciate dai coniugi, tutte dipendenti dell'azienda sanitaria trevigiana, accusati a vario titolo di omessa denuncia, falso ideologico e violenza privata, continua la battaglia dei coniugi moglianesi a cui nel giugno dell'anno scorso e dopo 4 anni di affidamento, è stato tolto il bambino (che oggi ha otto anni) con un provvedimento del Tribunale dei Minori di Venezia, preso sulla base di una relazione degli assistenti socio sanitari della Uls 2 di Treviso.

La coppia, assistita dall'avvocato Giovanni Bonotto, ha infatti presentato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura nel quale chiedono l'avvio di un procedimento sanzionatorio nei confronti della presidente del Tribunale dei Minori di Venezia, Maria Teresa Rossi, denunciata davanti alla Procura di Roma per le frasi ritenute diffamatorie che questa avrebbe pronunciato di fronte ai parlamentari della Commissione d'inchiesta sugli affidi nel corso di una audizione dedicata proprio al caso.

La Rossi, nella seduta dello scorso 12 luglio, avrebbe offeso la reputazione dei coniugi moglianesi, sostenendo che a loro carico ci sarebbe stato un fascicolo d'indagine, aperto nel 2018 e conclusosi comunque con l'archiviazione, per maltrattamenti verso il piccolo. Non solo: la presidente del Tribunale dei minori avrebbe sostenuto che la "madre" affidataria avrebbe commesso per ben tre volte dei tentativi di suicidio. Circostanze che la coppia nega con forza.

Intanto la Procura di Treviso ha chiuso le indagini sul personale della Usl 2 che sarebbe stato coinvolto nella vicenda. A finire sotto la lente d'ingrandimento del sostituto procuratore Mara De Donà sono Pasquale Borsellino, 59 anni, chiamato in causa come direttore dell'Uoc Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori Distretto Treviso Nord dell'Usl 2, Valerio Favaron, 64 anni, assistente sociale presso il servizio affido dell'Usl 2 di Treviso, Chiara Zanella, 40 anni, assistente sociale presso il distretto sociale di Mogliano, Valentina Castelli, 39 anni, psicologa al servizio affido dell'Usl 2 e Anna Marton, 47 anni, psicologa al distretto sociale di Mogliano.
 

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